
«È bene ricordare il 10 febbraio. Bravi Luca Rocci e i ragazzi di Avanguardia Studentesca»
Oggi si è celebrato il giorno della memoria in ricordo dei martiri delle foibe.
«È bello vedere giovani come Luca Rocci, Dirigente Nazionale di Forza Italia Giovani, e i ragazzi di Avanguardia Studentesca L’Aquila, che in questa giornata abbiano voluto commemorare uno dei drammi della nostra storia» scrive Roberto Santangelo, vice Coordinatore Provinciale di Forza Italia.
«In Istria, Dalmazia e Venezia Giulia – aggiunge -, tra il 1943 e il 1945 furono massacrati più di cinquemila compatrioti.
Uccisi dai partigiani comunisti di Tito solo perché erano italiani: una “pulizia” politica ed etnica in piena regola, mascherata come azione di guerra o vendetta contro i fascisti.
Nelle cavità carsiche chiamate foibe vennero gettati ancora vivi, l’uno legato all’altro col fil di ferro, uomini, donne, anziani e bambini che in quel periodo di grande confusione bellica si erano ritrovati in balìa dei partigiani comunisti jugoslavi.
Il “Giorno del ricordo” non è solo dedicato alle vittime delle foibe, ma anche alla grande tragedia dei profughi giuliani-dalmati: 350 mila costretti all’esodo, a lasciare case e ogni bene per fuggire con ogni mezzo in Italia dove furono malamente accolti.
In gran parte finirono nei campi profughi e ci rimasero per anni.
Per mezzo secolo sulle stragi delle foibe e sull’esodo dei giuliani-dalmati si è steso un pesante silenzio.
Il riconoscimento di questa giornata per noi è un fatto molto importante – aggiunge Santangelo -, che abbiamo atteso a lungo.
La svolta costituita dalla legge del 2004, che ha istituito, appunto, la Giornata del Ricordo (legge in ritardo comunque di sessant’anni), ha rotto quel silenzio e quell’isolamento che la nostra gente ha dovuto a lungo patire, dopo la persecuzione e l’esodo.
Con essa La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.
Ad oggi risulta assurdo come le istituzioni politiche e scolastiche tendano ancora a minimizzare la loro attenzione nei confronti di questa data, o quantomeno a non dare la stessa attenzione come ad altre.
È importante organizzare attività ed eventi per ricordare – cocnlude Santangelo – e far conoscere alle nuove generazioni quello che è stato un dramma per tanti compatrioti, non solo utilizzando i mezzi stampa, soprattutto con tutta la male informazione dovuta ai revisionismi della sinistra che continua a negare o a ridimensionare il tutto.
Io, come questi ragazzi, non dimentico».