
di Marzia Ponzi
Al via Sanremo e con esso tutto il brusio che accompagna non solo le canzoni ma anche e soprattutto i look dei protagonisti. Il primo a dare sfoggio di eleganza e sartorialità degna del vero Made in Italy è l’abbronzato padrone di casa, Carlo Conti. Con un abito midnight blue con revers a scialle di Salvatore Ferragamo non si può sbagliare e lui, noto altresì per la maniacale ricerca della perfezione non poteva fare scelta più azzeccata.
Poi è la volta della vallette-cantanti, una novità, neanche tanto originale, visto che, già in tempi non sospetti un’ eterea Anna Oxa scendeva l’ambita scalinata in coppia con un’altra artista poliedrica, Cannelle. Era il 1994, la formula, da allora non sarebbe mai più cambiata. Le vallette saranno sempre una mora e una bionda. Così eccole: Emma e Arisa, impacciate e visibilmente emozionate ma adorabili proprio per questo.
Tutto secondo copione, anche gli abiti. Lunghi, da sera, firmati da maison italiane.
Emma ha scelto per questa prima serata Francesco Scognamiglio, amico intimo della cantante e autore di molti suoi look. Il primo abito è bianco optical con ricami e trasparenze. Il modello a sirena le sta bene ma le lavorazioni sono un po’ troppo grossolane e l’effetto non è poi così elegante. Il secondo abito è nero, con aperture simmetriche nel punto vita ed anche questo non spicca certo per classe e raffinatezza. Lei però ha dalla sua un volto bello e autenticamente espressivo che valorizzato da un’acconciatura e un make-up anni ’30, l’ha resa comunque una diva, non basta per i pieni voti ma è comunque un buon risultato.
Arisa invece ha scelto per tutte le cinque serate lo stilista più gettonato del momento, Daniele Carlotta, salito agli onori della cronaca per aver disegnato l’abito da sposa di Belen e non solo quello. La stoffa c’è e gli abiti sono all’altezza delle aspettative. Il primo, rosso fuoco in seta scivolosa è elegante e perfetto, con tanto di mega fiocco per un debutto in grande stile. L’attenzione però è calamitata dalla zona décolletè e il toto-reggiseno di Arisa è subito uno degli argomenti più discussi sui social. L’esperienza nel settore mi dice che quello che potrebbe sembrare un banale e ingenuo scivolone di stile altro non è che un’operazione d’immagine costruita a tavolino per catturare l’attenzione e, visti i tweet e ritweet, avvalorati addirittura da un’agenzia ansa battuta alle 00:24, direi che l’obiettivo è stato centrato in pieno. Il secondo outfit è invece meravigliosamente perfetto, stiloso e particolare, l’abito come mi è stato prontamente suggerito dall’amico e noto stilista teramano Filippo Flocco, sembra liberamente ispirato all’iconica Olivia di Braccio di Ferro. L’equilibrio cromatico, i preziosi ricami, il sapiente e ponderato mix di tessuti e drappeggi e la chicca del colletto rugby bianco, meritano certamente un dieci e lode.
La terza valletta, la bella, è Rocio Munoz Morales famosa, diciamolo, solo per essere la donna che ha riscattato la virilità del bel Raul Bova. Per lei tre cambi, tre capolavori di Haute Couture della collezione Privé di Re Giorgio Armani, must immancabile della kermesse. La modella spagnola ha un fisico esile ed elegante, gli abiti le cadono a pennello ma non c’è nulla da fare è anonima ed eccessivamente perfettina proprio come l’acconciatura che ha scelto per la serata. Per il resto le cantanti hanno sfoggiato look da sei politico: Chiara in lungo abito giallo di Stella McCartney ha portato un po’ di brio, Malika Ayane con il solito abito in satin rosso svasato di Albino è un film già visto mentre Annalisa Scarrone ha scelto un inaspettato dragon-look di Just Cavalli, pantaloni stretch, camicia di raso e giacca strutturata total black con importante inserto gold, niente male anche se ho preferito di gran lunga la versione bambolina Blumarine del 2013.
Tutto il resto è noia mentre c’è grande attesa per le cantanti che si esibiranno questa sera. Nina Zilli vestirà Westwood, Bianca Atzei Antonio Marras mentre Anna Tatangelo, come già annunciato da settimane, ha per questo Sanremo realizzato un totale e inaspettato cambio d’immagine affidandosi all’esperta visione di Giuseppe Dicecca (già stylist di Belen e artefice dell’ampio spacco che mostrò la famosa farfallina) il quale ha scelto per la metamorfosi di Lady Tata uno stilista emergente ma molto promettente: FrancescoPaolo Salerno. Chissà. Non ci resta che attendere.