
Il gip del Tribunale di Sulmona ha ordinato l’evacuazione di una casa di riposo ritenuta abusiva realizzata nella periferia di Introdacqua, piccolo comune della provincia dell’Aquila.
I 19 ospiti della struttura sanitaria sono stati trasferiti d’urgenza in altre strutture della zona su intervento dei Nas di Pescara.
L’intervento della magistratura era stato chiesto dal Comune di Introdacqua che aveva inviato ripetuti solleciti ai responsabili della casa di riposo in quanto, secondo le prime informazioni, la struttura non era in possesso delle regolari autorizzazioni amministrative e sanitarie.
«Non c’è stato alcun provvedimento di carattere igienico sanitario e il sequestro operato dai Nas è solo frutto di una controversia con il Comune», precisa Alessandra Baldassarre, legale degli attuali gestori della casa di riposo chiusa a Introdacqua su provvedimento del gip del tribunale di Sulmona (L’Aquila), Paola Petti, deciso su richiesta del sostituto procuratore Stefano Iafolla.
«Abbiamo già fatto ricorso al Tar in virtù del silenzio assenso, da parte del Comune, alla nostra richiesta di rilascio di autorizzazione amministrativa per lo svolgimento dell’attività. Non conosciamo i motivi del provvedimento cautelativo e chiederemo l’accesso agli atti per proporre ricorso a un sequestro contestato anche dagli ospiti della casa di riposo, che non volevano assolutamente andare via».
Al momento l’unico indagato nell’inchiesta sarebbe un imprenditore abruzzese del settore pompe funebri, gestore della struttura all’epoca della denuncia del Comune e che poi ha ceduto l’attività. A lui sarebbero contestate violazioni di carattere amministrativo e penale.
Nel sopralluogo i carabinieri del Nas di Pescara avrebbero rilevato che tra gli ospiti alcuni non sono autosufficienti, hanno quindi necessità di cure specifiche che la struttura non era autorizzata a fornire.