
In esecuzione di un provvedimento ablativo emesso dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano, Maria Proia, su richiesta del Pubblico Ministero Roberto Savelli, i finanzieri del Comando Provinciale dell’Aquila hanno posto sotto sequestro preventivo beni per un valore complessivo di quasi 4 milioni di euro, costituiti da liquidità giacente su conti correnti bancari e immobili ubicati nella Provincia dell’Aquila. A ricostruire la vicenda è la stessa Guardia di Finanza.
«Il sequestro – spiegano i finanzieri – ha riguardato una imprenditrice di 29 anni di Oricola (L’Aquila) e la Dibeol Ecologica S.r.l. di Roma società ad essa riconducibile».
La misura cautelare disposta dalla Magistratura giunge all’esito di complesse indagini fiscali condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria dell’Aquila che, «oltre a rivelare diverse violazioni amministrative tributarie – sottolinea la Guardia di Finanza – ha portato alla luce una operazione di aumento di capitale ritenuta dagli inquirenti strumentale e fittizia. L’operazione di iniezione di liquidità, strutturata mediante il conferimento di due rami d’azienda, a favore della Elle Emme Petroli Srl è avvenuto ad opera della Dibeol Ecologica di Roma. Entrambe le aziende sono riconducibili ad un noto gruppo imprenditoriale operante nel commercio dei petroli, della zona del carseolano».
«Le indagini – spiegano i finanzieri – hanno fatto emergere che, per avvalorare la congruità dell’operazione gli indagati si sono avvalsi di una stima redatta da un professionista, rivelatasi inattendibile per aver sopravvalutato i rami d’azienda conferiti per circa 1,3 milioni di Euro. Importo, quest’ultimo, riferibile a due aree di servizio ubicate nel Comune di Roma. Secondo gli inquirenti e un consulente della magistratura, il professionista nella valutazione dei beni non ha preso in considerazione importanti aspetti economici e reddituali che riducono sensibilmente il valore complessivo degli stessi. L’indicazione in bilancio di beni per un valore superiore a quello reale da parte della Elle Emme Petroli ha costituito un presupposto strumentale per accedere a linee di finanziamento bancarie senza avere le garanzie necessarie, fornendo dati falsi sulla situazione economica patrimoniale e finanziaria dell’impresa da almeno due istituti di credito. L’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nei confronti di alcuni clienti ha così consentito di ottenere liquidità dalle banche sotto forma di anticipi su fatture».
«Il legale rappresentante della Dibeol Ecologica – precisa la Guardia di Finanza – è stato segnalato all’A.G. per formazione fittizia di capitale mentre all’impresa viene contestata la responsabilità amministrativa degli Enti di cui al Decreto Legislativo 231/2001. Il legale rappresentante della Elle Emme Petroli deve rispondere invece di mendacio e falso interno ex articolo 137 del Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia. Il professionista che ha redatto la stima dei beni è indagato per il reato previsto dall’articolo 373 del C.P. – falsa perizia o interpretazione».
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