#Sanremo night and day, la cronaca marsicana

13 febbraio 2015 | 14:10
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#Sanremo night and day, la cronaca marsicana

di Gioia Chiostri

La rondine dell’estate musicale traghettata nell’incanto dell’inverno natalizio delle sensazioni spaesate ma tornate a casa: questo è Sanremo. Sanremo sulle strade, dietro le finestre, sui marciapiedi illuminati dagli smartphone, sugli occhi, sulle bocche socchiuse, nelle peregrinazioni mentali. Adesso è Sanremo e il ticchettio volubile dell’orologio quotidiano s’è fermato all’ora X.

{{*ExtraImg_233144_ArtImgRight_300x400_}}Sul Palco dell’Ariston, la fantasia. Dietro le quinte, la goliardia. Settimio Colangelo, marsicano e ideatore dell’Agenzia di Spettacolo ‘Colangelo Eventi’, oramai da molti anni sulla cresta dell’onda dello show business, ha avuto un posto d’onore in prima fila per quanto concerne la kermesse italiana delle corde vocali da apprezzare e applaudire. A Sanremo, per seguire due talenti acclimati d’eccellenza, quali Alex Britti e Irene Grandi.

«Un maestro delle note ritmate e l’esplosione energica della voce fatta persona. Questo è il mio quarto Festival – commenta a caldo a [i]IlCapolugo.it[/i] – ma devo comunque ammettere che è sempre una grandissima emozione tornare a calcare la città della musica d’autore italiana. Anche se sono solito vivere Sanremo dal dietro le quinte, per me, essere qui, è l’apice di una carriera puntata ad impreziosire le stelle, ossia i grandi artisti di oggi».

{{*ExtraImg_233145_ArtImgRight_300x400_}}La 65esima edizione del Festival della canzone italiana sembra essere partita benissimo. Grande share e candele accese nei cuori di molti in attesa dell’anno di Carlo Conti, un grande professionista, che ha davvero ricondotto a casa lo charme della presentazione professionale e sofisticata. Nel mezzo delle grida, delle gioie e dei dolori declamati con l’accompagnamento di un pianoforte a coda, non poteva mancare lei: la firma della Marsica.

Che aria tira a Sanremo? «Quest’anno, per quanto concerne gli artisti che io gestisco per la Regione Abruzzo con l’Agenzia Eventi, segnatamente per la Provincia dell’Aquila, rappresento Irene Grandi e Britti. Due nomi di platino, praticamente. L’edizione presente del Festival, a mio avviso, si è dimostrata essere come quella vecchia culla dell’eleganza nostrana e della buona musica di un tempo, ma non per questo desueta. Un presentatore eccellente, vallette originali e assai professionali, canzoni invidiabili: in pochi aggettivi, un Festival migliorato e più sentito. Una grande vetrina, anzi la più grande di cui si dispone nel panorama italiano di ieri e di oggi, che propone, prospetta e non pasticcia. Per quanto concerne la vena marsicana scorrente nel Festival di quest’anno, posso ben dire che oltre alla mia squadra di lavoro, ho trovato anche un grandioso artista delle nostre terre. Lui si chiama Tito Alfano ed è un’ugola emergente». Una promessa messa a cantiere, praticamente, la quale, il prossimo anno, quasi sicuramente parteciperà alle selezioni per Sanremo giovani, ossia per il settore delle cosiddette nuove proposte.

{{*ExtraImg_233146_ArtImgRight_300x400_}}La mezzaluna marsicana quindi, si fa sentire anche oltre Regione. Nella città dei fiori e dei desideri musicati, ecco che anche il talento nostrano tenta di spiccare il volo con ali di diamante grezzo. «Io faccio parte di una cover band dei Modà e, alle mie spalle – commenta Tito – ho già avuto esperienze illuminanti: ho firmato la mia prima canzone, ‘[i]Come gabbiano sull’oceano[/i]’, presentata al Festival di Avezzano, un noto trampolino di lancio locale. Essere qui, ovviamente, è tutta un’altra cosa: sento sulla pelle il battito di un far musica differente, più profondo, più artistico. Il palco dell’Ariston è un sogno piastrellato: per adesso non voglio nemmeno pensare ad una mia futura presenza su di esso, è un brivido incontenibile. Per scaramanzia non dico nulla». Tito Alfano è un artista pop-melodico, ha 26 anni ed è originario di Civitella Roveto: sua l’anima sensibile del cantante e ispiratore di emozioni. «Adesso è in preparazione un progetto tutto nuovo con Settimio e la sua agenzia di spettacolo: mi affido alla sorte, spero che essa sia una donna simpatica e non eccentrica», scherza.

{{*ExtraImg_233147_ArtImgRight_300x225_}}‘Colangelo Eventi’ possiede la grinta positivamente supponente dello scovare talenti e porli nelle condizioni migliori per affrontare la vita da palcoscenico. «Il palco è – aggiunge Tito – per noi sognatori delle note, un traguardo fumoso ma attraente. Il fatto di emergere nel mondo della musica è una fede, non un lavoro. Dalla mia Marsica ho acquisito la bellezza di vivere la vita giorno per giorno, in attesa della sorpresa del destino e sicuramente la modestia: sono queste le doti che noi marsicani portiamo a Sanremo ogni anno; nel gemellaggio del talento con la città ligure, la veracità abruzzese e la voglia di stupefare abbagliano sempre di più».

{{*ExtraImg_233150_ArtImgRight_300x400_}}Voci di corridoio sembrano incoronare ‘Il Volo’ a scommessa fortunata: un trio di friabile entusiasmo giovanile condito dalla forza adulta del gran professionista.

Settimio afferma: «Il Festival di Sanremo ancora possiede quella caratteristica tutta sua di ponte per l’avvenire. La particolarità, poi, che nessuno s’aspetta da una visuale esterna, è che Sanremo è Sanremo anche di giorno e non solo di sera: un panorama vivissimo, inebriato di musica, prove, interviste e dirette radio. Per le vie cittadine, si ascoltano i vip parlare col pubblico, si incontrano tantissimi nomi noti dello show business, si vive una città popolata di energia positiva». Artisti che rilasciano interviste in diretta, gente entusiasta, musica, musica e ancora musica.

{{*ExtraImg_233151_ArtImgRight_300x400_}}«E’ interessante passeggiare e vivere sulla propria pelle la bellezza di un ultramondo: ossia un mondo parallelo a questo, composto di buone sensazioni e valori legati alla specialità musicale nostrana. Quest’anno poi, – risponde Tito – un fiore all’occhiello del Festival è il valore ritrovato dell’ospite italiano: Tiziano Ferro, Biagio Antonacci, loro sono solo alcune delle stelle nazionali che hanno riscontrato un enorme successo all’estero. Per noi artisti emergenti, simboleggiano esempi da eguagliare. Io, inoltre, sono amico proprio di Kekko Silvestre: il 27 venturo, suoneremo assieme a Roma. Quest’anno, è in gara a Sanremo come artista delle parole con tre brani, ossia ‘[i]Una finestra tra le stelle[/i]’ di Annalisa Scarrone, ‘[i]Libera[/i]’ di Anna Tatangelo e ‘[i]Il solo al mondo[/i]’ di Bianca Atzei».

{{*ExtraImg_233152_ArtImgRight_300x225_}}Sanremo, quindi, lo si vive di giorno e di notte. «Quest’anno, poi – aggiunge ancora Tito – credo stiamo assistendo alla rinascita del Festival in senso stretto: tempo fa, al tempo di Baudo ad esempio, il Festival di Sanremo rappresentava l’appuntamento tv con la A maiuscola. Oggi viviamo con Conti un ritorno squisito al passato, nell’eleganza di una volta. Vallette alternative ed affascinanti, look da grand soirèe poche polemiche ma molta musica in vista. Simpaticissime Arisa ed Emma, professionale e sensuale Rocio Munoz Morales, l’attuale fidanzata di Raul Bova».

{{*ExtraImg_233153_ArtImgRight_300x400_}}Settimio Colangelo, manager, e Tito Alfano, cantante, compariranno domenica prossima in coppia nel salotto Mediaset di Barbara D’Urso, attraverso una video intervista rilasciata proprio a due passi dal portale d’ingresso dell’Ariston. Quest’anno, al Festival, è andato in onda l’italianissimo ‘nescio quid’: ossia quella sacrosanta sapienza caparbia del saper entusiasmare gli altri. Che sia di voce, di timbro, di accento, di comicità o sex apple, non importa: l’italiano è e sempre sarà sinonimo di qualità accecante. Ricordiamolo più spesso: ad maiora semper.

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