Il travaglio oltre il dolore

15 febbraio 2015 | 11:50
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Il travaglio oltre il dolore

di Martina Civisca*

Per noi donne il travaglio è sinonimo di sofferenza, di paura di provare un dolore sconosciuto, spesso rappresentato in maniera troppo “negativa”.

Lo sapete cosa fa provare dolore durante il parto? Proprio la paura!Immaginate di aspettare un pizzicotto sul braccio di cui avete terrore. Bene, quando arriva vi farà un male incredibile.

Il travaglio è emozione ed è l’unico dolore che ha come fine ultimo la vita.

Ci porta a sentire quella vocina che in un attimo cancella la sofferenza e si imprimerà indelebilmente sui nostri cuori, a sentire quel calore emanato dal suo piccolo corpo sulla nostra pancia che ci riscalda e ci fa passare quei brividi di freddo che ci assalgono subito dopo l’espulsione!

Proviamo a immaginare il travaglio come una scala dove il parto rappresenta il traguardo, traguardo che dà inizio a una nuova vita.

Allora ogni contrazione rappresenterà un gradino in meno per raggiungere la nostra meta, la meta che cambierà la vita di ogni donna facendoci scoprire un sentimento talmente forte da farci scordare tutta la fatica provata prima.

Il nostro corpo è una macchina perfetta.

Pensate, ci fa scordare il dolore ma non ci fa dimenticare la gioia che ci ha regalato quel dolore, ci fa scordare le lacrime versate durante le contrazioni quando esauste imploravamo la fine di tutto quel dolore, ma non ci fa dimenticare le lacrime versate quando abbiamo guardato per la prima volta negli occhi nostro figlio, ci fa scordare le grida che abbiamo lanciato durante ogni contrazione ma non ci fa dimenticare quel pianto che ci ha riempito il cuore.

Ricordate che ogni parto è diverso,ogni esperienza è diversa!

Sentire racconti “terroristici” non aiuta.

Da ostetrica e soprattutto da mamma posso assicurarvi, nonostante il mio travaglio non sia stato breve, partorire non è così mostruoso come spesso si racconta. Ci sono parti più lunghi, quelli più dolorosi, quelli fisiologici, quelli operativi ma tutti hanno la stessa fine: nasce un figlio, ma nasce anche una madre!

ESPERIENZE DI MAMME

Cristina: “[i]Ho un ottimo ricordo, sicuramente perché è andato tutto per il verso giusto! I dolori erano sicuramente terribili, ma al pensiero che alla fine sarebbe arrivata la mia principessa, mi sembrava tutto superabile. Mi sentivo forte e coraggiosa. Certo è pur vero che avevo mio marito a tenermi la mano. Che emozioni, dalla voglia di mettercela tutta alla paura di non farcela. Il terrore che qualcosa potesse andare storto, la stanchezza e la voglia di dormire, lo stupore quando dal letto della sala travaglio mi ha detto il dottore ‘si alzi e vada in sala parto’ fra il riso e il pianto. Insomma un vortice di emozioni che mi fanno venire i brividi ancora oggi[/i]”.

Chiara: “[i]È stata l’esperienza più bella della mia vita. Ero letteralmente terrorizzata ma, nello stesso tempo, provavo a mantenere la calma il più possibile. Il travaglio è stato doloroso, ma sopportabile. Il parto, grazie anche a te, è stato un momento indimenticabile da tutti i punti di vista, non vedevo l’ora di stringere tra le braccia il frutto di tanto amore e tanto dolore. Lo rifarei milioni di volte![/i]”

{{*ExtraImg_233296_ArtImgRight_300x321_}}*Martina Civisca ha 30 anni, è un’ostetrica libero professionista e mamma del piccolo Matteo. Si occupa di assistenza in gravidanza, sostegno all’allattamento e nel post partum. Le principali attività svolte sono corsi di accompagnamento alla nascita, corsi di Acquamotricità Prenatale e Neonatale e visite domiciliari nel Post Partum.