
di Roberta Di Pascasio*
In un mondo sempre più tecnologico e veloce, leggere un libro è diventato quasi un lusso per pochi. Il nostro paese occupa uno degli ultimi posti in Europa da questo punto di vista e più della metà degli italiani in un anno non ha letto neanche un libro. Si va sempre di corsa, non si ha tempo, la nostra attenzione è catturata da tutto quello che non richiede silenzio, solitudine, riflessione. Per questo abbiamo scelto oggi un libricino piccolo dalla copertina luminosa, una raccolta di racconti grande come la tasca di un cappotto, potete portarlo sempre con voi e ogni tanto leggere una storia, quando fate un weekend fuori o andate a lavoro in treno o nella pausa pranzo.
Si intitola ‘Loro non mi vedono’ pubblicato dalla Ianieri edizioni nella collana di narrativa breve Bartleby (da un’idea di Federica Amato), e l’autrice è una giovane scrittrice e giornalista abruzzese, Cristina Mosca.
[i]“Si è sempre tutti in attesa di qualcosa. Un bacio, una risposta, un incrocio di sguardi. Passi ben noti salire le scale, il suono di una voce che porti notizie. Ci sono persone che passano la vita, si sa, scegliendo di non scegliere; altre aspettano di essere scelte; altre ancora non sceglieranno mai”[/i] scrive l’autrice nell’incipit del bel racconto dal titolo ‘La bellezza’.
E i protagonisti di tutti i brevi racconti aspettano, imprigionati nel confine tra una vita che non c’è più e una morte che non vuole completarsi ma rimane sospesa giusto al di qua, ancora piena di desideri e ricordi di vita, in un tempo e spazio indefiniti.
Tutti i personaggi camminano su questo filo che ondeggia sopra la loro vita, si muovono come sul limite di un burrone, ricordano gli ultimi attimi della loro esistenza appena sfumata, quello che hanno perso, gli affetti che hanno lasciato. C’è un ragazzo che inciampa mentre corre sul molo, un amore impetuoso tra le quinte di un teatro, un uomo che ha amato le donne come fossero una finestra sul mondo e adesso è costretto a ‘vivere’ in una loro totale indifferenza, una figlia che non potrà mai nascere.
Una raccolta di dieci racconti in cui a narrare le proprie storie, con un linguaggio ricco di lirismo e sentimento, sono uomini e donne che oscillano come funamboli in un limbo al confine tra la vita e la morte, un limbo ancora pieno di speranze, di attese, di desideri, di rimpianti.
[i]”Credete sia difficile vivere. Voi non sapete quanto sia difficile morire”[/i], scrive l’autrice nel risvolto della copertina.
[i]*Roberta Di Pascasio è attuale responsabile dell’agenzia letteraria ‘Ponte di carta’ di Avezzano, laureata in Lettere moderne alla Sapienza di Roma. E’ stata collaboratrice dell’Università di Teramo per un progetto CEE relativo al turismo culturale in Abruzzo. Ha maturato corsi e laboratori di scrittura creativa presso la Minimum Fax e la scuola Omero, oltre ad un corso di specializzazione in editoria nel cassetto dei traguardi ottenuti.[/i]
{{*ExtraImg_219967_ArtImgRight_333x500_}}Pubblicazioni:
[i]Pubblicazione della tesi di laurea ne ‘I quaderni del Cardello’ a cura dell’editore Longo, Ravenna;
Romanzo ‘Le porte di Cocteau’ pubblicato da Giulio Perrone editore di Roma, 2008;
Romanzo ‘e-mozioni da poco’ pubblicato dall’editore Edimond (Premio Città di Castello), 2012.
Racconto ‘L’amore si impara’ (Premio letterario nazionale Bukowski) presente nell’antologia ‘Bukowski. Inediti di ordinaria follia’ edita da Giovane Holden edizioni;
Prossima pubblicazione una raccolta di racconti nella collana Battitore libero della Giovane Holden edizioni.[/i]
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