Massacrati tre cagnolini nell’Aquilano

18 febbraio 2015 | 17:02
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Massacrati tre cagnolini nell’Aquilano

Nel corso di alcuni sopralluoghi il personale della Forestale di Balsorano ha rinvenuto, in località Collepiano, tre cuccioli di piccola taglia senza vita e in avanzato stato di decomposizione. I cani, di razza meticcia – un maschio e due femmine di circa tre mesi d’età – avevano lacci di nylon legati al collo.

L’attività investigativa dei forestali ha consentito di individuare il presunto responsabile della vicenda, si tratterebbe di un uomo residente a Balsorano e proprietario degli animali. «Quest’ultimo – spiega la Forestale – è stato deferito all’autorità giudiziaria e rischia una condanna dai 3 ai 18 mesi per aver cagionato la morte dei cagnolini con crudeltà e senza necessità».

L’uomo, secondo quanto ricostruito dalla Forestale,

messo alle strette dagli agenti del Comando Stazione di Balsorano, avrebbe «confessato di aver barbaramente ucciso i tre cani, percuotendoli più volte con un bastone, di averli legati e gettati nella scarpata adiacente un terreno di sua proprietà».

«Oltre al reato di cui all’articolo 544 bis C.P. – precisa la Forestale – all’uomo, viene contestata anche la sanzione amministrativa relativa alla mancata iscrizione degli animali all’anagrafe canina del Comune».

I cani, dopo il verbale di constatazione di morte rilasciato dal medico veterinario del Servizio di Sanità Animale della Asl L’Aquila-Avezzano-Sulmona, sono stati «smaltiti per infossamento», come stabilito dall’ordinanza sindacale numero 11 del 14.02.2015 del Comune di Balsorano.

«La difesa dei diritti degli animali è una delle mission del Corpo Forestale dello Stato – commenta il responsabile del Nucleo investigativo per i reati in danno agli animali (N.i.r.d.a) del Comando Provinciale dell’Aquila, Irene Sebastiani – L’animale va considerato quale essere senziente in grado di percepire dolori e sofferenze e così se qualcuno uccide un animale d’affezione, domestico o selvatico, con atti cruenti, con inflizione di gravi sofferenze fisiche, senza giustificato motivo, compie un reato e può essere punito».

«Le unità operative territoriali – aggiunge il comandante provinciale dell’Aquila Nevio Savini – svolgono servizi mirati alla prevenzione e repressione dei deprecabili reati compiuti in danno agli animali con specifica competenza sull’applicazione della normativa in materia di maltrattamento, abbandono e trasporto degli animali».