Punto Nascita Sulmona, «Due anni per salvarlo»

18 febbraio 2015 | 13:59
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Punto Nascita Sulmona, «Due anni per salvarlo»

«Attivare un tavolo tecnico per il salvare il punto nascita di Sulmona, così come richiesto da tempo dal sindaco, per fare un ragionamento che tenga conto di dati oggettivi. Bisogna tener presente non solo il numero dei parti effettuati, ma la condizione orografica, le distanze dagli ospedali più vicini, la viabilità difficoltosa nelle zone interne, specie nella lunga stagione invernale, il rischio di una mobilità passiva dall’Alto Sangro verso il Molise».

«La decisione della soppressione sembra essere già adottata, ma sarà resa efficace entro un paio di anni. Saranno due anni decisivi per convincere Regione e Ministero ad invertire la rotta».

Lo dichiara la senatrice Stefania Pezzopane, che torna in difesa dal punto nascita di Sulmona.

«In Abruzzo sono già statti soppressi i punti nascita di Castel di Sangro e Popoli. Un’altra soppressione va assolutamente scongiurata».

«Se in un’area già a rischio spopolamento, sottraiamo anche servizi sanitari, quale sarà il futuro del nostro territorio. Vogliamo condannarlo a morte?

Non conta la sicurezza quando per diventare madri bisognerà spostarsi da Sulmona a L’Aquila o a Pescara o in altri ospedali, con tutti i disagi che ne conseguono?

Il presidio di Sulmona va rafforzato- prosegue la senatrice- rilanciandone le potenzialità, sia attraverso una nuova equipe ed il nuovo concorso va assolutamente accelerato, sia prevedendo l’unità operativa presso la nuova sede del nosocomio, in procinto di essere costruito».

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Risanare il deficit e far quadrare i conti è una priorità, ma questo non può essere fatto tagliando in modo lineare i servizi a tutela della salute del cittadino e della donna.La salute e la sicurezza di madri e neonati non possono essere subordinati a standard e numeri che non tengono conto di altri standard e altri numeri”.