Schiavi degli Dei

18 febbraio 2015 | 10:24
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Schiavi degli Dei

di Andrea Giallonardo

Molti definiscono delle semplici sciocchezze alcune delle teorie circa l’origine del genere umano,è quel che pensavo anch’io fin quando non ho partecipato, il 13 di febbraio, all’incontro promosso dall’associazione Panta Rei con Biagio Russo,studioso dei misteri delle antiche civiltà, giunto a L’Aquila per presentare il suo libro: [i]Schiavi degli Dei – L’alba del genere umano[/i].

Non si è trattato di argomenti banali, come del resto si può facilmente capire dallo stesso titolo del libro,ed il fascino delle nozioni proposte all’uditorio è stato direttamente proporzionale alla difficoltà della loro rielaborazione. Ma andiamo con ordine.

Schiavi degli Dei è il primo libro di un uomo che ha dedicato una vita intera alla ricerca di risposte,risposte alle tante domande che l’Uomo da sempre si è posto in relazione a sé stesso ed alla propria esistenza. È indubbio che i capisaldi su cui si è retta nel tempo la riflessione dell’Uomo sulle cause e sul fine ultimo del proprio esistere su questa Terra si identifichino in tre parole che nella loro semplicità pesano come macigni: IO, MONDO, DIO. Non vi è civiltà al Mondo che nella propria storia non abbia dato spazio ad un’attenta riflessione su queste tematiche,mediante la speculazione filosofica oppure la redazione di testi sacri scritti su ispirazione divina con la relativa esegesi. Limitandoci a prendere in esame “solamente” quanto è stato prodotto dalla civiltà occidentale ci troviamo di fronte ad un bagaglio di opere vastissimo che va dalla Teogonia di Esiodo all’Iside Svelata di Helena Blavatski,senza tralasciare ovviamente la Bibbia,il testo sacro più letto al mondo e non a caso il primo libro in assoluto ad essere stato stampato,nel 1455. Se si guarda all’intera umanità ed alla sua storia appare chiaro come non vi sia civiltà (né vi è mai stata) che non faccia riferimento,nel proprio bagaglio culturale, ad una religione o comunque ad un proprio modo di concepire la Creazione della Terra e,con essa,dell’Uomo.

Queste premesse sono fondamentali per comprendere il senso di ciò che Biagio Russo ha spiegato nel presentare il suo volume, è inoltre opportuno sgombrare il campo da ogni fraintendimento circa l’argomento trattato,come lo stesso Russo ha tenuto a precisare all’inizio del suo intervento deve essere infatti ben chiaro che lo scopo del suo lavoro non vuole essere quello di presentare una religione alternativa né di fornire risposte certe al mistero della nostra esistenza. L’autore ha più volte affermato come il suo libro sia stato il punto d’arrivo di un lungo percorso di ricerca su testi sacri e reperti antichissimi,in esso è esposta una teoria a cui egli è giunto dopo attente documentazioni.

Fin da bambini ci insegnano che la Mesopotamia è stata la “Culla della Civiltà”, il luogo geografico dove fu inventata la scrittura e dove sorsero le prime città,il luogo,insomma,in cui l’Uomo ha iniziato la sua Storia. Fu in Mesopotamia che sorsero le civiltà degli Assiri e dei Babilonesi,ad esse i libri di storia dedicano ampie trattazioni spesso a scapito di un’altra civiltà: quella dei Sumeri. Russo ha concentrato le proprie ricerche su questo antico e misterioso popolo e dopo anni di studi ha deciso di divulgare le sue teorie che possono sembrare insolite ma che comunque non sono prive di fascino.

Attraverso l’analisi minuziosa dei testi accadici (l’Accadico era l’antica lingua parlata in Mesopotamia) l’autore ha notato che in alcuni di essi sono citati degli esseri superiori,chiamati dai Sumeri IGI.GI/IGI.GU i quali,dall’analisi del campo semantico a cui le antiche parole facevano riferimento,sembra fossero delle divinità preposte alla sorveglianza del genere umano. Tali esseri divini,inoltre,facevano da tramite tra gli umani ed altre divinità gerarchicamente superiori ad essi: gli ANUNNAKI.

Ebbene Russo, esaminando il logogramma corrispondente a questa parola e passando in rassegna tutti i significati che essa avrebbe potuto assumere,è giunto a sostenere che probabilmente gli ANUNNAKI e gli IGI.GI/IGI.GU siano stati esseri terrestri,forse membri di una civiltà infinitamente più avanzata degli esseri umani dell’epoca.

Questa civiltà, stando alla teoria di Russo, si sarebbe servita degli uomini facendoli lavorare come schiavi ed insegnando loro solo ciò che era necessario sapessero. Ciò avrebbe indotto gli umani a considerare questi esseri superiori al pari di divinità ed a venerarli come tali,ma Russo si è spinto ancora oltre arrivando ad attribuire a questa civiltà antichissima e molto potente la nostra stessa origine. Non tocca certo a chi scrive definire fondate o meno queste teorie, del resto il percorso che ha portato l’autore a formularle è descritto e documentato nel libro, si può certamente dire che non sono prive di fascino; per chi volesse approfondire è disponibile in libreria Schiavi degli Dei-L’alba del genere umano, di Biagio Russo.