
«Dalla legge di stabilità ci si aspettava, finalmente, un riordino dei tributi locali che portasse ad una riduzione e semplificazione degli oneri per i cittadini e soprattutto sugli immobili strumentali delle imprese. Questo intervento è stato invece rinviato e ritornerà probabilmente d’attualità in altri provvedimenti. Diventa dunque ancora una volta prioritario che siano i Comuni a prestare la massima attenzione nel deliberare le varie aliquote che incidono su questo tipo di imposte, perché l’eccessivo onere dei tributi locali non vada a compromettere la sostenibilità economica delle imprese del Terziario». A sottolinearlo, attraverso una nota è Confcommercio L’Aquila che, proprio per richiamare l’attenzione delle amministrazioni locali su questo tema, nei giorni scorsi ha scritto una lettera ai sindaci della provincia a firma del presidente Roberto Donatelli e del direttore Celso Cioni.
«Chiediamo un’attenzione particolare per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi – spiegano Donatelli e Cioni – che non costituiscono solo un patrimonio economico per i singoli comuni, creando ricchezza e occupazione, ma hanno anche una grande rilevanza sociale. Se non si abbassano i tributi, il rischio è che centri storici, quartieri e paesi si svuotino di attività, con tutto quello che ciò comporta in termini di mancati servizi per i cittadini, ma anche di perdita di sicurezza nelle nostre vie e piazze».
Dunque, «pur comprendendo le difficoltà che le amministrazioni comunali sono chiamate ad affrontare a causa della scarsità di risorse», Confcommercio ha deciso di avanzare alcune proposte che «potrebbero contribuire a sostenere le imprese del settore». A cominciare da un intervento sull’Imu, con l’associazione che chiede ai Comuni «aliquote di estremo favore per le unità non abitative destinate alle attività produttive». Ma Confcommercio suggerisce anche di prevedere, così come previsto nello “Sblocca Italia“, «agevolazioni per i proprietari di immobili che accordino riduzioni dei canoni di locazione». «Si potrebbe avviare così un circolo virtuoso in grado di “calmierare” in qualche modo gli affitti – spiegano Donatelli e Cioni – A trarne vantaggio sarebbero non solo le attività commerciali, ma anche i proprietari che si garantirebbero maggiore continuità nei contratti di locazione. Meglio, infatti, un negozio affittato con minori oneri tributari che un locale vuoto su cui pagare l’Imu per intero».
Gli altri temi su cui Confcommercio L’Aquila chiede di intervenire sono «l’azzeramento dell’aliquota Tasi (Tassa Servizi Indivisibili) per gli immobili strumentali e specifiche agevolazioni sulla Tari sia per le attività commerciali che per quelle turistico-alberghiere».
«C’è poi un altro aspetto che va considerato – concludono Donatelli e Cioni – la necessità di ripensare la tempistica relativa al pagamento dei tributi locali. L’anno scorso abbiamo avuto, nelle settimane che precedevano il Natale, una concentrazione di scadenze che ha influito non poco sulla destinazione della tredicesima, usata più per pagare le tasse che per i consumi. Una diluizione dei versamenti è opportuna sia per venire incontro alle esigenze di cittadini e delle imprese, sia per un impiego più razionale della disponibilità di spesa delle famiglie».
Tutti accorgimenti, questi, che Confcommercio L’Aquila propone «con l’obiettivo di semplificare gli adempimenti e di giungere ad una tassazione equa e possibilmente condivisa con i contribuenti».