
di Lucia Ottavi
«Io ho 45 anni, ma la mia passione per la musica è nata 45 anni e 9 mesi fa», con queste parole parte l’intervista a Walter Cerasani, noto bassista, classe 1969, residente a San Benedetto dei Marsi. La sua storia è la dimostrazione che, a volte, i sogni si realizzano, basta crederci davvero.
Il nostro bassista, infatti, è riuscito a portare il suo talento, la sua musica, il suo desiderio di rivalsa, oltre i confini nazionali, facendo vibrare delle corde inesplorate. Walter non ha avuto una educazione musicale nel senso stretto della parola, non ha frequentato scuole, conservatori, ad un certo punto della sua vita ha semplicemente preso il basso in mano ed ha iniziato a suonare. Ha comprato libri ed ha ascoltato innumerevoli dischi, nella piena consapevolezza che il solo aver sentito quelle corde vibrare per la prima volta, lo avrebbe legato a loro per sempre. La sua vita non poteva viverla diversamente, nulla aveva senso senza la sua musica.
«Fin da piccolo – afferma Walter Cerasani – ho avuto la passione per la musica, non potevo più vivere senza. Avevo appena 15 anni quando ho capito che quell’immenso desiderio non poteva rimanere tale, doveva crescere e portarmi lontano. Nella consapevolezza che non siamo noi a scegliere gli strumenti musicali, ma sono loro a venire da noi, ho iniziato a suonare il basso da autodidatta, e non ho mai smesso. La mia maestra è stata la musica degli anni ’70 – ’80, ho ascoltato tantissimi dischi, dal pop al rock e viceversa. All’età di 16 anni ho avuto la mia prima band, gli “I gen”, in quella circostanza ho avuto l’onore di conoscere il chitarrista del mio paese, Vincenzo Raglione, con il quale ho suonato diversi anni».
{{*ExtraImg_233842_ArtImgCenter_350x233_}}«La svolta nella mia carriera – prosegue Walter – è avvenuta verso la fine degli anni ’90. Fu allora che incominciai a suonare con artisti di fama nazionale, quali “I sei come sei”, Deborh Johnson e “Gli Oro” con i quali ho registrato due album. Una tappa fondamentale del mio percorso artistico poi è stato l’incontro con Neil Zaza, nel 2007, che mi ha portato su palcoscenici internazionali, sono stato in Europa, in Asia e negli Stati Uniti D’America, e con il quale ho intrapreso una collaborazione che dura tuttora. Sono tre gli album che abbiamo registrato insieme: “2012”, “Clyde the cat” e l’ultimo, che uscirà tra un mese, del quale ancora non si conosce il titolo. Ma il 2007 è stato anche l’anno in cui ho dato inizio ad altre collaborazioni con artisti americani ed inglesi di blues».
«La musica per me – conclude il nostro bassista – è quel qualcosa che ti appartiene fisicamente e interiormente. Tempo fa mi chiesero se c’era differenza tra la mia vita sul palcoscenico e la mia vita “reale”. Io risposi di no, la musica è semplicemente un altro modo, forse quello più importante, per esprimere me stesso, chi sono veramente. Se dovessi pensare ad un sogno nel cassetto, ne avrei solamente uno, quello di continuare, fino alla fine dei miei giorni, ad impugnare il mio basso, facendo vibrare quelle corde inesplorate della mia vita».
La prossima tournée di Walter Cerasani inizierà tra una settimana con un sassofonista di Boston, Sax Gordon, e lo porterà in numerosi club italiani e svizzeri. Seguiranno altri tour, con Neil Zaza a marzo, Ronnie Hicks ad aprile, Tim Mitchell a maggio e, nuovamente, Sax Gordon a luglio.
Walter, oltre ad essere un bassista di successo, è anche un endorser della Meridian, un laboratorio artigianale di Avezzano che costruisce bassi, della Galli Strings, un’azienda che realizza corde per strumenti musicali e della Mooer e della Taurus per i pedali ad effetto.
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