Cara buca ti scrivo

24 febbraio 2015 | 09:49
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Cara buca ti scrivo

di Raffaella De Nicola

Cara buca,

è con gratitudine che apprezziamo il garbo che ci usi nello sfasciare continuamente le nostre macchine. So che guardi dal basso verso l’alto noi sfigati che entriamo e usciamo dai gommisti (che, mossi a pietà, includono nel prezzo un kit con fascette per tenere le borchie) e carrozzieri per i tuoi riuscitissimi attentati progettati con la connivenza di amministratori indifferenti.

Sappiamo che vorresti farci sprofondare verso l’altro parallelo e stai reclutando, con successo, un esercito di buche, aumentando il tuo potere, mentre noi collassiamo per l’ennesimo cerchione perso e, considerando quattro ruote a macchina, capisci bene come questo sia un salasso su un fondo pensionistico già meravigliosamente depredato dalla Fornero.

E non solo macchine: fra i tuoi clienti affezionati ci sono anche tacchi che saltano, caviglie che si slogano, inciampi e cadute disastrose e pure il mio micione l’altra sera se stava ad affogare dentro una [i]pescolla[/i] sotto casa e l’abbiamo ripescato e strizzato tutto quanto.

Sappiamo che nel vostro sovversivo movimento contate di affiliare le strade dissestate, qui numerosissime, [i]rappezzate[/i] che si riaffondano dopo poco, e usate internet per la propaganda più bieca “Il giro delle buche aquilane in 80 giorni”, con tanto di percorsi e suggerimenti su tripadvisor.

E’ chiaro che conti sull’impunità, ormai sistematica in Italia, sull’incapacità di fare bene le cose e sulla precarietà che in realtà dura per sempre e siete sempre più potenti e profonde con questo [i]bbubbumm bbubbumm[/i] di sottofondo. Noi, però, abbiamo sgamato perché vi state moltiplicando: vi sentite autorizzate dalle buche che ci danno quelli dell’altra etnia [i]che devono veni e non vengono[/i] come Matteo Renzi o quell’altra, più nota per la cronaca rosa, e i sospiri, che per la politica e quell’altro tanto caruccio che ha detto che siamo una zavorra (ma perché non vi fate un giretto dalle sue parti????) che patteggia un ritorno ai diversi Abruzzi, veramente un gran figo.

Comunque ci stiamo affezionando a voi; siete ormai talmente parte del paesaggio che vi vogliono vincolare all’UNESCO come patrimonio dell’umanità aquilana e visto che non ve ne volete andare, coccolate come siete, e che non c’è verso, per noi, di venire a capo di questa situazione, ho fatto una bella pensata sull’onda della ormai comune presenza televisiva ad ogni costo. Intanto possiamo fondare e sostenere il F.U.B. Fondo Unico Buche con una donazione e andare dalla D’Urso a pubblicizzarlo, e visto che c’è vostro cugino nel bilancio comunale, un buco da 15 milioni di euro (e secondo voi su chi sospettate ricada?) perché non ci alleiamo, voi buche e noi umani sfigati, e lanciamo una candidatura per L’Aquila capitale delle buche? Tanto, secondo me vincete voi, altro che Cultura. Avete tutti i numeri per sfinire chiunque.

Cordialmente,

Una cittadina aquilana dopo l’ennesima fattura del gommista.