
«E’ notizia di oggi che lo Stato ha risarcito per l’ingiusta detenzione di sette giorni Vittorio Emanuele di Savoia, con la somma di 40 mila euro. A me, che ho alle spalle sei anni di ingiusta detenzione, lo Stato non ha risarcito di un euro, rigettando tutte le istanze». A sottolinearlo, attraverso una amara nota, è Giulio Petrilli.
«Forse – aggiunge Petrilli – bisogna essere principi in Italia per vedersi riconoscere un sacrosanto diritto, che è quello del risarcimento per ingiusta detenzione. L’inviolabilità della libertà personale è un diritto universale, un arresto ingiusto lede questo principio e il risarcimento dovrebbe essere una conseguenzialità ovvia.
Ma in Italia non è così, a che sì e a chi no.
Non tutti gli assolti sono uguali. In questo modo, la costituzione, il diritto, i diritti universali diventano carta straccia».