Di te non si sente

25 febbraio 2015 | 05:37
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Di te non si sente

di Valter Marcone

Sono tornato a chiedere

in prestito le parole

che hanno ora il tuo colore,

città delle ombre e del silenzio

città senza voce e senza parole.

Città, città di te ora

sono silenziose le strade,

vuote le case, cieche le finestre

senza luce nella notte,

di te non si sente

che il latrare dei cani nel buio,

gli animali a te più fedeli.

Solo un poco di verde

si rifugia ora negli orti

abbandonati senza più

inghiottire le case e tu

sei tale e quale eri prima.

Ma vuota.

Solo interrotta la quiete

dal rumore d’un martello

che non ha allegria come l’aria

senza il sole, l’albero senza foglie.

I ricordi vivi

più puri delle stelle e i fantasmi

delle stagioni che passano

invano affollano il cielo

e sotto questa brezza

lieve di dicembre imminente

anche il noce si spoglia nel silenzio

delle sue ultime foglie

come le parole che sono tornato

a chiedere in prestito

per parlate di te città

città apparente.

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