L’Aquila, umanesimo e scienza

27 febbraio 2015 | 16:13
Share0
L’Aquila, umanesimo e scienza

di Andrea Giallonardo

Il 25 febbraio 2015 presso l’aula magna del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di L’Aquila, alle ore 17, ha avuto luogo una conferenza tenuta dal Professor Aldo Lepidi, ex preside del Dipartimento di Scienze nonché Professore Emerito di microbiologia generale. Tema dell’incontro: le origini biologiche del linguaggio umano.

Verrebbe da chiedersi perché uno scienziato abbia scelto l’aula magna di una facoltà di stampo umanistico per discutere di un argomento che, a prima vista, può sembrare di natura strettamente scientifica; ebbene è sufficiente riflettere un poco per capire che nel momento in cui si trattano argomenti riguardante l’Uomo è inevitabile che si finisca con il toccare tutti gli aspetti del Sapere,del resto un uomo di cultura non può in alcun modo ragionare in maniera settoriale poiché finirebbe con il limitare il proprio raggio d’azione. Un esempio per tutti: Piero Angela, un uomo di indiscutibile statura intellettuale che negli anni ha in un certo qual modo formato intere generazioni,nei suoi programmi ha sempre trattato degli argomenti più disparati concedendo lo giusto spazio ad ogni disciplina, anche quando dedicava un’intera trasmissione ad un singolo argomento.

La stessa modalità di approccio è stata mostrata dal Professor Lepidi durante la sua trattazione dinanzi ad un uditorio composto da scienziati ed umanisti. Non è facile riportare con dovizia di particolari tutto ciò che una grande mente può spiegare anche solo in poco più di un’ora tuttavia farò il possibile per fornire un resoconto esauriente non privo di adeguati spunti di riflessione.

Per linguaggio, a livello scientifico, si intende qualsiasi forma di comunicazione basata su dinamiche costanti,sulla base di questa definizione va da sé che non solo l’Uomo ma tutti gli esseri viventi possono vantare una qualche forma di linguaggio. Posizioni, suoni, odori,colori sono i mezzi di cui le varie specie animali si avvalgono per “parlarsi”, è chiaro,tuttavia, come nessun animale al mondo possieda forme di comunicazione così varie ed elaborate come l’Uomo. Ma perché? Cosa abbiamo di così speciale? Come abbiamo fatto a sviluppare così tanti tipi di comunicazione quali la parola, la scrittura, la mimica facciale (tipica della Specie Umana e di nessun’altra), le varie forme d’arte? Dobbiamo tutto ciò,ha spiegato Lepidi, ad un organo la cui grandezza è del tutto sproporzionata rispetto a quella delle altre parti del nostro corpo, un organo composto da mille miliardi di cellule per il cui funzionamento impieghiamo un quarto della nostra intensità metabolica: il cervello. Il cervello umano è davvero qualcosa di unico in Natura, ha delle potenzialità sbalorditive e noi, bisogna riconoscerlo, utilizziamo questo autentico tesoro in maniera molto limitata, pur tuttavia rimane la fonte dei nostri pensieri, delle nostre idee ed emozioni. E’ in esso che dobbiamo rintracciare le origini del linguaggio umano, il nostro cervello infatti non si ferma un istante,rielabora continuamente le informazioni che gli giungono dagli organi di senso e questo, unitamente al nostro essere ZOA’ POLITIKA’, animali sociali,come diceva Aristotele, ci ha spinto ad elaborare complicate forme di comunicazione.

Fin qui tutto chiaro,ma il Professor Lepidi è andato oltre ed ha spiegato che non dobbiamo guardare solo al nostro cervello,magari unitamente all’apparato fonatorio, bensì ad un elemento molto piccolo, tanto da essere visibile al microscopio: una proteina. Si tratta, nello specifico, della proteina FOXP2 che presiede al corretto sviluppo dell’organismo di qualsiasi animale, nel caso degli esseri Umani questo piccolissimo mattoncino interagisce con il DNA facendo sì che il cervello sia in grado di capire, apprendere ed utilizzare un linguaggio in particolare.

Il Professore ha insistito molto su questo passaggio per far capire bene al pubblico, specialmente a quella parte di matrice umanista, che è solamente grazie a questo tassello del nostro corredo genetico che oggi possiamo dare per scontate molte nostre facoltà comunicative; è grazie alla proteina FOXP2 che ognuno di noi può esternare i propri sentimenti e stati d’animo. Compreso questo è apparso chiarissimo come le discipline umanistiche non siano per nulla avulse da quelle scientifiche, esse vanno di pari passo intersecandosi molto più spesso di quanto siamo portati a pensare. Il Professor lepidi ha infatti più volte annoverato tra le forme di comunicazione non solo quelle più immediate, come la parola o la scrittura, ma anche la musica, la pittura, la scultura e tutti i fenomeni in cui alcuni esseri umani vogliono comunicare un messaggio, immediato o meno, ai propri simili.

Se la proteina FOXP2 non si fosse strutturalmente stabilizzata nel DNA dell’HOMO SAPIENS, tra gli ottantamila ed i settantamila anni fa, i nostri antenati non avrebbero avuto un cervello in grado di elaborare delle idee né avrebbero avvertito l’innata volontà di veicolarle; di conseguenza non sarebbero esistiti nessun Omero e nessun Virgilio, non avremmo avuto né Dante né Cesare Beccaria, stessa cosa dicasi per gli splendidi monumenti che sfidano i secoli.

Mi sento in dovere di aggiungere una considerazione: all’inizio dell’articolo ho citato Piero Angela, ebbene il professor Lepidi mi ha fatto pensare al celebre conduttore non solo perché l’argomento che ha trattato sarebbe stato perfetto per una puntata di Superquark ma anche per il fatto che sia lui che il Dottor Angela oltre ad essere grandi ricercatori sono purtroppo anche abbastanza avanti negli anni.

Ciò potrebbe apparire irrilevante se non fosse per il fatto che tra le nuove generazioni non si vedono emergere molte figure in grado un giorno di prendere il loro posto e questo è preoccupante, non provo neanche ad accennare ai consigli che il Professor lepidi ha potuto fornire sul corretto utilizzo del nostro cervello perché potrei fare molti paragoni con il comportamento che tanti miei coetanei ostentano.

Neanche voglio paragonare il linguaggio chiaro e pacato di Piero Angela nel fornire i suoi insegnamenti con il cicaleggio ed il turpiloquio che imperversano in tv, una sola cosa vale la pena aggiungere: grazie Professor Lepidi,l’applauso finale è stato più che meritato.