
[i]Video Ansa[/i]
Una condotta del gas si è incendiata nella frazione di Mutignano del comune di Pineto (Teramo). Le fiamme, altissime, erano visibili da chilometri di distanza. Impegnata tutta le rete di emergenza con squadre dei vigili del fuoco, 118, polizia, carabinieri e protezione civile.
Il rogo è durato per una mezz’ora e si è esaurito progressivamente con la chiusura controllata del gas da parte dei tecnici.
L’incidente è avvenuto questa mattina intorno alle 7.30. Ci sarebbero sette feriti, lievemente ustionati. Si tratterebbe di cittadini residenti in zona.
Lo scoppio avrebbe infatti investito tre abitazioni: quella più vicina al punto in cui si è verificata l’esplosione dista appena 10 metri. La deflagrazione avrebbe smembrato parte delle case, danneggiando anche le auto in sosta. Gli occupanti delle altre abitazioni poste nelle vicinanze sono state cautelativamente fatte evacuare. Alcune donne non appena hanno avvertito l’esplosione si sono allontanate mettendosi al sicuro.
Sul posto sono giunti anche i tecnici della rete gas e della rete elettrica, il sostituto procuratore di turno e il sindaco di Pineto.
La procura della Repubblica di Teramo, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa Agi, aprirà un fascicolo non appena saranno consegnate le prime relazioni sull’incidente.
«Poteva essere una tragedia», ha commentato il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio. «I vigili del fuoco – ha aggiunto – sono riusciti a spegnere le fiamme e la condotta è stata chiusa. Tutta da verificare la causa dell’incidente. Quello che posso dire è che si propende per lo smottamento del terreno dovuto alle incessanti piogge. Ci sono un tratto di condotta di 10 metri completamente aperto e due tralicci a terra. Ringrazio davvero forze dell’ordine e squadre di pronto intervento per la rapidità con cui hanno affrontato la situazione».
Anche secondo il comandante dei Vigili del Fuoco di Teramo, il colonnello Romeo Panzone, non è ancora possibile identificare precisamente le cause del tracollo della condotta.
«Si è veramente sfiorata la tragedia», ha commentato l’assessore all’Agricoltura della Regione Abruzzo, Dino Pepe, accorso sul luogo dell’esplosione. Per l’assessore è evidente che «l’Abruzzo è un territorio fragile, sempre a rischio, dal maltempo alle infrastrutture; abbiamo costruito troppo e male, corriamo troppi pericoli, ora dobbiamo smettere di consumare altro suolo, ma fare subito una legge per la protezione e il recupero del nostro territorio». Le emergenze ambientali in Abruzzo sono fronti caldi che vanno dalle discariche di veleni, alle lotte per impedire la costruzione degli elettrodotti Terna o le trivelle per il petrolio in mare. «Contro le perforazioni – conclude Pepe – siamo andati alla Corte Costituzionale, per gli elettrodotti siamo pronti a combattere, questa regione corre troppi pericoli».
Il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio ha espresso «vicinanza alle comunità di Pineto e Atri per l’esplosione del gasdotto della Snam avvenuto questa mattina a Mutignano e, particolarmente alle famiglie delle persone rimaste ferite. Fortunatamente, sembrano non esserci conseguenze estremamente gravi». Di Pangrazio ha telefonato al Sindaco di Pineto per constatare le conseguenze dell’esplosione. «Questo incidente – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale – deve indurre tutti a promuovere l’attenzione massima sullo stato della sicurezza in questo importante quanto delicato settore. Proporrò, pertanto, di avviare, di comune accordo con gli assessorati competenti e il presidente D’Alfonso, studi ulteriori sul gasdotto Snam (che attraversa il centro Abruzzo) e sulla centrale di compressione di Sulmona, per verificare e monitorare lo stato di sicurezza dei gasdotti che percorrono l’Abruzzo».
INCENERITI ANCHE UN POLLAIO E ALCUNI ALBERI – Per puro miracolo si sono salvati gli esseri umani, ma nel rogo del gasdotto saltato in aria a Mutignano ci sono gli animali, le uniche vittime evidenti cadute sul campo insieme allo spregio di alberi e cose.
Enzo Romanelli è vivo, riconosce la fortuna di essere andato via dalla fabbricato che stava rimettendo a posto pochi minuti prima della deflagrazione, ma piange Kira, una cucciola di un anno alla quale portava da mangiare ogni mattina.
Il tetto della casa è saltato in aria carbonizzato, dentro alla proprietà, posta anche questa sotto sequestro per l’inchiesta della procura di Teramo, il vuoto prodotto dalle fiamme.
«Ma non ho trovato tracce di Kira, volatilizzata», ha detto affranto Romanelli. Intorno all’area del ‘cratere di fuoco’ segni evidenti di altre vittime. Carbonizzato il pollaio dei Ferretti, forse resti di una pecora dentro al recinto con la rete di metallo. Distrutta una quercia secolare e tutti gli alberi intorno all’area, incenerita la vigna, la stessa vigna che era stata ricostruita 3 anni fa dopo i lavori della Snam per la messa in sicurezza del gasdotto, lo stesso e nello stesso punto in cui è saltato in aria stamattina alle 7,45.