
di Marcello Spimpolo
«Adesso basta! Questa partita è stata condizionata dall’arbitraggio. Lo sapete, non parlo mai degli arbitri ma oggi non posso non farlo»! E’ un fiume in piena, a fine partita, il coach dell’Aquila Rugby Club Massimo Di Marco e i suoi strali sono tutti indirizzati verso il Sig. Meconi, l’arbitro di L’Aquila-Rovigo.
«Forse avremmo perso ugualmente – gli fa eco l’assistant coach Massimo Alfonsetti – ma con una conduzione di gara più equilibrata ce la saremmo giocata e ci saremmo divertiti».
{{*ExtraImg_235417_ArtImgRight_300x238_}}Come dare torto ai due allenatori neroverdi dopo aver assistito ad una bella prestazione dei loro ragazzi che riscattano sul piano dell’impegno, della grinta e della determinazione l’opaca prova offerta contro la Lazio mettendo alle corde, per lunghi tratti dell’incontro, l’armata rodigina di coach Frati e che, nonostante questo, non portano a casa neanche il punto di bonus difensivo.
Non si è certo vista in campo L’Aquila umiliata all’andata in terra veneta, come non si è vista la differenza che dovrebbe esserci fra la terza forza del campionato, vicecampione in carica, e la penultima che sta lottando per la permanenza nella massima serie.
Ma se L’Aquila è riuscita per lunghi tratti dell’incontro non solo ad arginare le folate offensive dei rossoblu ma anche a tenerli sotto pressione nella loro 22, nulla ha potuto contro le cervellotiche decisioni della terna arbitrale che ha comminato ai neroverdi tre cartellini gialli, due mete tecniche contro e convalidato le altre due mete rodigine nonostante siano apparse entrambe viziate da falli.
Per non parlare, poi, del lasciar correre sugli interventi degli avanti rodigini intorno ai raggruppamenti, dove è sembrato che fosse loro tutto concesso: entrate laterali, tuffi oltre il pallone, tenuti a terra, quando in analoghe situazioni a parti invertite arrivava puntuale il fischio del Sig.Meconi.
{{*ExtraImg_235418_ArtImgRight_300x200_}}Ciò detto, è giusto evidenziare anche gli errori dei neroverdi, spesso confusionari in attacco, poco precisi nei lanci in touche e nei calci di spostamento, ma è chiaro che il nervosismo creato dalle decisioni arbitrali non ha di certo aiutato.
Quello che fa ancor più rabbia è che se la prestazione messa in campo oggi dall’Aquila l’avessimo vista contro la Lazio, la vittoria non sarebbe di certo sfuggita nel recupero contro i romani.
Adesso bisogna invece lasciarsi alle spalle questa sconfitta, prendendo il buono che c’è stato in termini di prestazione per preparare al meglio l’impegnativa trasferta di Viadana.
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LA CRONACA
Parte subito aggressiva L’Aquila, contendendo ogni pallone agli avversari e facendo capire ai rodigini che la partita non sarà una passeggiata come all’andata. Ma i neroverdi hanno il torto di non portare punti a casa ogni volta che si affacciano nella 22 rossoblu. Sono invece gli ospiti a segnare per primi grazie a una meta tecnica comminata per ripetuti crolli della mischia neroverde. La partita si incanala poi sui binari di perfetto equilibrio, anche se il Rovigo ha più il pallino del gioco, ma la strenua difesa aquilana fa si che il primo tempo si concluda sullo 0-7 fra gli applausi del non certo folto pubblico sugli spalti, fra i quali si segnala la presenza della “Posse Rossoblu” il club di tifosi gemellato con quelli aquilani del “Vecchio Cuore Neroverde“.
{{*ExtraImg_235420_ArtImgRight_300x200_}}Nella ripresa il Rovigo, strigliato negli spogliatoi da coach Frati, rientra con maggiore determinazione in campo e dopo pochi minuti va in meta con Ferro. Basson trasforma e si va sullo 0-14. Sei minuti più tardi, dopo una bella fase di gioco in attacco dell’Aquila, il mediano argentino Riera – Man of The Match – si invola sulla destra e schiaccia vicino ai pali. La bella meta viene trasformata da Bonifazi, che porta i suoi al break. E’ il momento migliore per gli neroverdi, che spingono in avanti e finalmente dominano la mischia, ma gli errori di frenesia e alcune decisioni arbitrali di cui abbiamo già detto ricacciano indietro gli uomini di capitan Subrizi che al 18′ subiscono invece la meta rodigina di Mahoney. Sul 7-19 i ragazzi di Di Marco non mollano un centimetro, guadagnano anzi terreno per cercare di portarsi di nuovo sotto al break, ma nel finale, giocato nella ventidue neroverde, il sig. Meconi torna protagonista regalando ai veneti la seconda meta tecnica, il bonus mete e la superiorità numerica comminando il secondo giallo a Lofrese.
E’ la vittoria per i Bersaglieri, che lascia l’amaro in bocca per come è arrivata e per la sensazione che almeno il punticino di bonus difensivo sarebbe stato meritato dai ragazzi neroverdi.
IL TABELLINO
L’Aquila, stadio “Tommaso Fattori” – 7 marzo 2015
Campionato nazionale di Eccellenza, XII giornata
L’AQUILA RUGBY CLUB – FEMI CZ-ROVIGO 7-26 (0-7)
Marcatori. Primo tempo: 6′ m tecnica tr Basson. Secondo tempo: 5′ m Ferro tr Basson; 11′ m Riera tr Bonifazi; 18′ m Mahoney nt; 40′ m tecnica tr Basson.
L’AQUILA RUGBY CLUB: Matzeu, Bonifazi, Panetti (33′ st Erbolini), Forte, Palmisano (15′ Cocchiaro, 33′ st Mattoccia), Riera, Picone (1′ st Leone), Catelan (1′ st Ceccarelli), Boccardo, Lofrese, Fiore, Caila (27′ st Flammini), Iovenitti (23′ Brandolini, 27′ st Iovenitti), Subrizi (33′ st Sebastiani), Di Roberto (18′ st Cocchiaro).
All.: Di Marco.
FEMI-CZ RUGBY ROVIGO: Basson, Bortolussi, McCann, Menon, Farolini (12′ st Caffini), Rodriguez, Frati (26′ st Bronzini), Ferro, De Marchi, Zanini (12′ st Majstorovic), Montauriol, Maran, Ravalle (20′ st Gaijon), Mahoney (21′ st Ceccato), Quaglio. A disp.: Balboni, Riedo, Pavanello.
All.: Frati.
Arbitro: Meconi (Roma)
Cartellini: 15′ pt giallo Di Roberto (L’Aquila); 17′ st giallo Lofrese (L’Aquila); 39′ st giallo Lofrese (L’Aquila)
Man of the match: Joaquin Riera (L’Aquila)
Calciatori: Basson (Rovigo) 3 / 4; Bonifazi (L’Aquila) 1 / 2.
Note: giornata fredda, terreno pesante, spettatori 500 ca, con rappresentanza di tifosi del Rovigo.
Punti conquistati in classifica: L’Aquila Rugby Club 0 – Rugby Rovigo 5