
«Poste Italiane si conferma una delle realtà lavorative con la più alta percentuale femminile di dipendenti in Italia. Le donne che attualmente lavorano in azienda sono infatti circa 73mila, pari al 53 per cento del personale». E’ quanto si legge in una nota diffusa da Poste Italiane.
«A L’Aquila e provincia – si legge ancora nella nota – il dato complessivo della “quota rosa” in Poste Italiane cresce ancora. Su un totale di 492 risorse impiegate negli uffici postali, infatti, le donne applicate sono 307, ovvero il 62 per cento del totale. Inoltre, 110 uffici postali su 153 (il 72 per cento) sono diretti da una donna e ben 56 sono gli uffici con personale interamente femminile».
{{*ExtraImg_235483_ArtImgRight_300x225_}}La vocazione femminile dell’azienda è confermata anche dai numeri del personale impegnato nel recapito. A L’Aquila e in altri 18 comuni limitrofi tutta la corrispondenza è gestita dal Centro di Distribuzione di Centi Colella, dal quale dipendono 164 risorse. Tra queste 92 sono donne (il 56 per cento). Una donna è anche la responsabile del Centro, Isabella Santucci. «Il Centro di Recapito di Centi Colella, con un parco auto composto da 80 veicoli – spiega Poste Italiane – provvede alla consegna della corrispondenza di circa 27.467 civici, a cui corrispondono circa 50.699 famiglie e 3.026 attività commerciali. A disposizione dei portalettere ci sono anche 69 palmari e 69 Pos, che portano direttamente a domicilio alcuni servizi erogati tradizionalmente presso gli uffici postali. Tra questi, la possibilità di pagare i bollettini di conto corrente delle principali utenze ed effettuare le ricariche telefoniche e Postepay».
«L’occupazione femminile all’interno di Poste Italiane – si spiega ancora nella nota – risale al 1865 ed è aumentata in modo graduale nel corso degli anni. Ai primi del ‘900 il ruolo femminile viene riconosciuto e tutelato per la prima volta, ma è solamente nel corso della Prima Guerra Mondiale che si assiste ad un significativo aumento del numero di donne occupate per compensare i tanti dipendenti postali chiamati al fronte, fino alla prevalenza dei giorni nostri. Un percorso lungo e importante per tutte le donne, legato a quello di una azienda che ha sempre rispecchiato l’evolversi dei costumi e delle consuetudini che caratterizzano il sistema Paese».