Avus 2009, il Campidoglio teatro della ‘voglia di fare’ aquilana

Tutti i sindaci dei comuni terremotati e le testimonianze dei sopravvissuti in una convention al Campidoglio organizzata nell’ambito del premio di laurea ‘Avus 2009’ dedicato agli studenti morti all’Aquila ed indetto dall’Associazione Vittime Universitarie del Sisma 6 Aprile 2009 (AVUS), dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dalla Fondazione Centro Studi del CNG.
«Abbiamo voluto fare uscire L’Aquila dall’Aquila e portarla a Roma – ha affermato il Coordinatore della Commissione Protezione Civile del CNG, Michele Orifici – perché L’Aquila è una questione nazionale. C’è la prevenzione che è essenziale al fine di salvare vite, infrastrutture, beni culturali e c’è il tema del tessuto sociale di tutti quei paesi, quei comuni colpiti da un terremoto. In Italia molti di questi paesi hanno perso la loro identità, sono vuoti e sono stati privati di quella che fu la loro storia, la loro cultura, il loro modo di vivere. Tutto ciò anche perché in questi anni non c’è stata la prevenzione. E c’è un dato significativo: l’80% dei Comuni Italiani ha adottato il Piano di Protezione Civile, ma solo il 10% lo ha reso noto alla popolazione».
«Dopo una catastrofe – spiega la studentessa Marta Valente, rimasta oltre 23 ore sotto le macerie – non bisogna pensare solo alla ricostruzione delle cose, ma soprattutto a quella delle persone. Lo Stato italiano però, purtroppo nel caso dell’Abruzzo non ha prestato attenzione alla ricostruzione delle persone e feriti e vittime non hanno avuto il riconoscimento dello status di terremotati, nonostante la nostra Costituzione ponga al centro di tutto la persona. Dobbiamo pensare solo a puntare alla prevenzione. Io sono stata fortunata ed ora voglio trasformare questa fortuna in dono per gli altri. Io ho fatto una scelta precisa, di vita ed è stata quella di non lasciare l’Abruzzo – ha continuato Marta – di non scappare ma anzi di contribuire a cambiare le cose rimanendo e non andando via».
«Quella notte del 6 Aprile del 2009 ero studentessa a L’Aquila ed ho conseguito la mia laurea a L’Aquila. Oggi l’Abruzzo sta cambiando. C’è una maggiore attenzione alla prevenzione, ai restauri, alle ristrutturazioni, alla costruzione di case antisismiche. Prima purtroppo non era così».