
Continua la pioggia di critiche in seguito alla decisione dell’amministazione comunale dell’Aquila di disporre «la cessazione delle forme onerose di assistenza alla popolazione alla data del 31 marzo 2015».
A far sentire la propria la voce anche alcuni cittadini ospitati nel Fondo Immobiliare e riuniti nel comitato ‘Cittadini residenti nel Fondo Immobiliare‘.
«Abbiamo tutti ricevuto una raccomandata nella quale ci si informa che il Comune ha stabilito che a fine marzo cesseranno tutte le forme di assistenza alla popolazione per i cittadini che percepiscono il Cas o alloggiano in abitazioni in affitto concordato o del Fondo immobiliare – sottolineano i portavoce del comitato in una nota – Una decisione, questa, assunta forse con leggerezza, dal momento che gli alloggi disponibili (Progetto Case e Map) allo stato attuale sono assolutamente insufficienti ad ospitare tutte le famiglia (circa 450 famiglie a fronte di 75 unità abitative). Pertanto il Comune sarà obbligato a prorogare le varie forme di assistenza, soprattutto il Cas. A questo punto è obbligatorio chiedersi quali siano i criteri che il Comune sta adottando nel procedere allo spostamento della popolazione assistita in Case e Map. L’onore economico? L’entità dei nuclei familiari? Le fragilità sociali? Oppure il Comune spera che la maggior parte dei cittadini, pur di evitare l’ennesimo trasloco e un ulteriore doloroso stravolgimento della propria vita, scelga di rinunciare ad ogni forma di assistenza, rendendo così le cose più facili per chi ci amministra?
In una situazione ancora più difficile si trovano le famiglie ospitate nel Fondo Immobiliare che dovranno lasciare comunque l’alloggio, dal momento che Europa Risorse non intende aprire trattative di sorta.
Noi chiediamo all’amministrazione di farsi carico di questa situazione, facendo da tramite tra cittadini e Fondo immobiliare per individuare soluzioni trasparenti ed eque che non discriminino nessuno: né chi ha la fortuna di rientrare in casa propria in tempi brevi, né chi, al contrario, ha la sfortuna di dover fare i conti con tempi molto più lunghi».
«L’operazione “Fondo Immobiliare” – si legge ancora nella nota – è servita a salvare costruttori in difficoltà e banche creditrici, ma fu posta in essere per accogliere gli “sfollati”, altrimenti non sarebbe stata possibile. Oggi la stessa operazione (che comunque continua a garantire a Europa Risorse lauti guadagni) non può tramutarsi esclusivamente in business sulla pelle dei cittadini aquilani. Noi non lo permetteremo».