Punti nascita: Lorenzin passa ‘patata bollente’ alla Regione

«La deroga si può dare, dipende soprattutto dalle condizioni morfologiche territoriali». Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin a margine del laboratorio politico organizzato dalla Fondazione Magna Carta e dal Gruppo europeo del Ppe in corso a Rivisondoli. «Però, un conto è se un punto nascita ne fa 490 al posto di 500 – ha spiegato – un conto se ne fa 200. È veramente pericoloso, tanto vale partorire a casa con l’ostetrica. Per me non c’è la possibilità di riaprire il discorso, è una responsabilità che si prende la Regione in base ai numeri e al contesto».
«Io vorrei ricordare a tutti – ha sottolineato – che siamo rimasti sconvolti per la morte della piccola di Catania. Quando succedono queste cose proviamo un dramma comune, poi bisogna fare tutto quanto affinché queste cose non si verifichino. Perciò gli ospedali dove nascono i bambini devono essere in sicurezza per i piccoli e per le madri. Questa deve essere l’unica cosa che ci deve guidare nelle nostre scelte».
«IN 7 MESI ABRUZZO FUORI DA COMMISSARIAMENTO» – «Credo che in sei-sette mesi l’Abruzzo possa farcela ad uscire dal commissariamento. L’importante è che riesca a portare a termine il programma individuato che è già a buon punto» ha aggiunto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, sempre a margine del laboratorio politico in corso a Rivisondoli.
Il ministro ha fissato in quattro punti gli ostacoli che la Regione deve ancora superare. «L’Abruzzo deve completare la rete dei punti nascita – ha spiegato Lorenzin – la rete di attuazione dell’emergenza urgenza con l’elisoccorso, la riorganizzazione territoriale, residenziale e semi residenziale e il calcolo del fabbisogno dei territori». «Sono questi i punti principali – ha proseguito – dove non è che l’Abruzzo sta a zero, sta facendo dei passi, ma deve portarli a termine per avere i requisiti per poter uscire dalla situazione di commissariamento, considerando che la parte economica e finanziaria è stata stabilizzata. L’obiettivo è che le Regioni in piano di rientro come l’Abruzzo e la Campania è che possano uscire definitivamente dal commissariamento entro i prossimi due anni. Per il Lazio è un po’ complicato e anche per la Calabria. Questo per poter mettere in atto il Patto della Salute dove noi entreremo in un’azione di monitoraggio e verifica costante, nelle aziende sanitarie e non nelle Regioni».