Abruzzo Engineering cavallo di battaglia di Chiodi

21 marzo 2015 | 19:17
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Abruzzo Engineering cavallo di battaglia di Chiodi

«Il Presidente emerito Gianni Chiodi, nel riassaporare il piacere della visibilità, rispolvera i suoi cavalli di battaglia sui carrozzoni a partire dall’attacco, ormai ciclico, ad Abruzzo Engineering» scrive la Cgil Abruzzo in una nota diffusa alla stampa.
«Peccato che dalle sue dichiarazioni emergano delle incongruenze come quella di aver conosciuto Abruzzo Engineering in occasione della presentazione del bilancio con 19 milioni di perdita. È un fatto abbastanza singolare che un uomo di Governo si dimentichi di alcuni passaggi fondamentali.

Andiamo per ordine e lo facciamo con domande e qualche risposta in modo da essere altrettanto chiari al pari del populismo spicciolo. 1) Nel 2007, quando Gianni Chiodi era Sindaco, il Comune di Teramo firmò una convenzione con Abruzzo Engineering per la redazione del Piano di Protezione Civile del Comune da lui amministrato. Se ne ricorda?

2) A dicembre del 2008, Gianni Chiodi diviene Presidente della Regione Abruzzo e si presume che sin da subito si sia preoccupato di dare uno sguardo a quel corposo studio redatto da Abruzzo Engineering sul rischio sismico (ossia ciò che dal 2009 molti chiamano la “lista dei crolli annunciati”). Non è così?

3) A novembre 2009, Gianni Chiodi sempre in veste di Presidente della Regione e, pertanto, in qualità di maggiore azionista della Abruzzo Engineering sottoscrive di suo pugno il Piano Industriale della Società contenente anche le attività in capo a Selex. Non è proprio su questo documento che la Selex baserà il suo contenzioso contro la Regione per i mancati affidamenti che, in mancanza di transazioni, costerebbe ben più di 19 milioni di euro agli abruzzesi?

4) Nell’approfondire l’organizzazione della Società, Gianni Chiodi oltre ai dipendenti conosce, per caso, anche qualche consulente?

Conclusioni. L’attacco alle Società partecipate dal pubblico, ormai, è come si suol dire “come sparare sulla Croce Rossa” ma è, nel contempo, il suicidio della politica, tutta, che in Abruzzo come nel resto del Paese, le ha create ed amministrate, spesso male.

Ruolo, oggi, della Politica che ha voglia di cimentarsi nell’interesse dei cittadini è farle funzionare al meglio valorizzando, aumentando e migliorando i servizi da rendere ai cittadini, razionalizzandone i costi ed evitando la perdita di posti di lavoro».