
«Al peggio non c’è mai limite e questa maggioranza di centrosinistra oggi è andata oltre ogni più nefasta immaginazione. Dopo lo squallido teatrino di questa mattina, con il Consiglio regionale convocato alle 11:00 e poi slittato alle 16:00, il Governo D’Alfonso è riuscito a fare peggio: si è dato alla fuga invece di discutere la risoluzione sulla chiusura dei Punti nascite».
E’ quanto dichiarano i Consiglieri regionali di Forza Italia che spiegano: «Il Presidente Di Pangrazio ha ritenuto che dell’argomento se ne fosse discusso a sufficienza e quindi non poteva mettere all’ordine del giorno la risoluzione urgente sottoscritta da tutta la minoranza, presentata alla luce delle dichiarazioni del Ministro Lorenzin. Ha quindi dichiarato la seduta chiusa e la maggioranza accompagnata dalle vibranti proteste dei cittadini e dei Sindaci presenti si è data alla fuga. Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un atto di arroganza inaudita, inaccettabile, che non solo rappresenta una mancanza di rispetto nei confronti dei Consiglieri regionali che hanno sottoscritto il documento, presenti all’Aquila già dalla mattina tenendo fede alla convocazione ufficiale, ma anche verso tutti quei cittadini che si aspettavano una risposta di fronte ad una questione tanto delicata quanto sentita da tutta la comunità. La nostra battaglia non finisce qui ma ora ci aspettiamo una reazione forte anche parte di quei Sindaci, soprattutto di centrosinistra, che oggi hanno assistito a uno spettacolo indegno. Si sentono ancora rappresentati da questa maggioranza?».
D’ALESSANDRO: «CHI NON HA ARGOMENTI PUO’ SOLO URLARE» – «Chi non ha argomenti ritiene di poter colmare il vuoto con le urla e le offese». Lo ha dichiarato il Sottosegretario alla presidenza della Giunta, Camillo D’Alessandro, commentando la protesta dei consiglieri di minoranza di fronte alla decisione del presidente del Consiglio, Giuseppe Di Pangrazio, di chiudere la seduta senza discutere la risoluzione sui punti nascita.
«Hanno avuto 66 mesi di tempo – prosegue D’Alessandro – e non sono riusciti ad uscire dal commissariamento della sanità ed oggi ritengono di avere il diritto all’urlo. Non sono riusciti a realizzare la società unica dei trasporti ed urlano; non sono riusciti a riformare la sanità ed urlano. Secondo loro per soddisfare l’esigenza dell’urlo – continua il Sottosegretario – il Consiglio regionale dovrebbe in tutte le sedute discutere dello stesso argomento, cosa tra l’altro non consentita dal regolamento, perché una volta che l’Aula ha approvato o bocciato, o comunque discusso, un argomento non può tornarci sopra di nuovo per garantire l’esistenza in vita di chi dispone solo dell’urlo».