
«Abbiamo rappresentato con una nota le osservazioni e i problemi che potrebbe comportare la mancata proroga nel documento inviato al presidente della Regione e commissario D’Alfonso, al sub commissario Zuccatelli, all’assessore alla Sanità Paolucci e al direttore Muraglia. Abbiamo chiesto la proroga dei tempi per i precari, per allineare il taglio dei contratti con l’assunzione del personale a tempo indeterminato. Altrimenti si bloccano servizi vitali». Così il manager della Asl provinciale dell’Aquila, Giancarlo Silveri, sull’esito della riunione dei quattro direttori generali in merito al taglio di circa mille precari delle Asl abruzzesi, conseguente alla mancata proroga del 50% del personale a tempo indeterminato e interinale rispetto al 2009, imposto dal decreto firmato dal governatore e commissario alla sanità, Luciano D’Alfonso.
Il provvedimento rientra nell’ambito dei parametri fissati dal tavolo nazionale sul piano di rientro del deficit sanitario a cui è sottoposto da anni l’Abruzzo. L’emergenza per D’Alfonso e la sua maggioranza di centrosinistra fa il paio con quella della chiusura dei quattro punti nascita.
I quattro manager, che non hanno voluto rendere noto il verbale redatto oggi, sono allarmati dalla norma che imporrebbe il taglio di precari tra la fine di marzo e giugno. «Attendiamo delle risposte – ha spiegato Silveri – Certamente siamo preoccupati delle ripercussioni».
I termini delle proroghe sono legati alle procedure concorsuali per l’assunzione di personale a tempo indeterminato come da piani redatti dalle quattro aziende e autorizzati dal commissario e dall’assessore alla Sanità.