Buoni pasto, un diritto a singhiozzo

30 marzo 2015 | 13:57
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Buoni pasto, un diritto a singhiozzo

Il comune di L’Aquila riconosce alle famiglie residenti, con un reddito Isee basso, di richiedere [url”l’esenzione del servizio mensa”]http://www.comune.laquila.gov.it/index.php?id_oggetto=18&id_cat=0&id_doc=954&id_sez_ori=0&template_ori=3&&gtp=1[/url], ma poi nega lo stesso diritto ai bambini che mangiano in mense scolastiche non gestite dalla Vivenda.

E’ quanto successo ad un bambino residente nel comune di L’Aquila, che però frequenta la scuola elementare nel comune di Avezzano.

Fatta la domanda, riconosciuto il diritto, emessi i blocchetti dei buoni pasto cartacei: il comune di L’Aquila ha risolto il problema.

Peccato che il bambino non possa pagare l’azienda Essebi, che gestisce le mense nel comune di Avezzano, con i buoni pasto della Vivenda.

Tutto questo succede perchè nel documento comunale emesso dall’assessorato alle politiche sociali, che stabilisce le regole del ‘sostegno’ alle famiglie residenti nel comune di L’Aquila (e non ai bambini che mangiano nelle scuole del comune di L’Aquila gestite dalla Vivenda, ndr) e con un reddito basso, si prevede esclusivamente l’acquisto dei buoni pasto alla società Vivenda e non anche ad altre società.

Così la famiglia del povero bambino, a cui è stato legittimamente riconosciuto un diritto, non solo non ha potuto ritirare i blocchetti dei buoni pasto, perchè inutilizzabili ai fini pratici, ma non risiedendo nel comune di Avezzano non ha potuto neanche chiedere all’ufficio preposto, l’abbassamento del valore del buono pasto della mensa marsicana, ed è stata costretta a pagare il massimo.

Ma quando le regole sono sbagliate e la valutazione che si è fatta erogando un servizio si manifesta miope, non sarebbe più utile alla collettività rivedere la normativa a monte?

Sono state informate del disservizio sia l’assessore Di Giovambattista che la dirigente Vignini, ma naturalmente, niente si è potuto fare per cambiare una normativa ingiusta.

La famiglia del bambino (residente nel comune di L’Aquila ma domiciliata ad Avezzano) dovrebbe, quindi, secondo il legislatore aquilano, prendere il bambino alle 13 dalla scuola di Avezzano e portarlo a mangiare GRATUITAMENTE in una mensa Vivenda, per poi riportarlo in classe ad Avezzano alle 14. Un vero risparmio!