Forestale verso il tramonto, «Si tocca la custode dell’ambiente»

30 marzo 2015 | 10:50
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Forestale verso il tramonto, «Si tocca la custode dell’ambiente»

Corpo Forestale dello Stato in bilico. «In qualità di vicecoordinatore provinciale di Forza Italia – Aq, intendo manifestare la mia convinta adesione alla manifestazione indetta per domani 31 marzo a Roma per sensibilizzare i Parlamentari e scongiurare il rischio concreto dello scioglimento del Corpo Forestale dello Stato, una moderna ed efficiente forza di polizia ambientale». Questo il commento polemico di Roberto Santangelo.

«Questa iniziativa è organizzata dalle sigle sindacali maggiormente rappresentative del Cfs (UGL, SNF, CISL,CGIL,UIL, oltre all’Unione Piloti Forestale).

Il ddl Madia sulla riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche, licenziato dal Consiglio dei ministri nel luglio scorso, e non più modificato, prevede infatti l’assorbimento delle funzioni del Corpo Forestale dello Stato in quelle delle altre forze di polizia e amministrazioni locali, con il rischio di disperdere e depauperare competenze ed esperienze considerate un’eccellenza a livello europeo. Basti pensare a quanto fatto negli anni dal Cites-Cfs per contrastare il contrabbando di animali rari», continua.

«Quello del Governo Renzi è un progetto assurdo, immotivato e “fumoso” che rischia solo di avvantaggiare le lobby degli ogm, le ecomafie, e i tanti speculatori fieramente contrastati dal Cfs in 192 anni di storia.

L’obiettivo del risparmio economico è falso: basti pensare che il costo del solo “cambio delle divise” è stimato in 12,3 milioni di euro.

Penso che anche i vertici istituzionali dell’Abruzzo – regione verde d’Europa – come stanno facendo tanti amministratori locali debbano far sentire la propria voce a difesa del Corpo e della professionalità delle donne e degli uomini che tutelano l’ambiente. Basta con le decisioni prese via twitter.

Dobbiamo batterci non solo contro lo scioglimento ma per il rafforzamento del Cfs, anche con l’assorbimento di personale proveniente da altre Amministrazioni ormai svuotate (come le polizie provinciali), per creare una “Guardia nazionale” che si ri-appropri e difenda il territorio italiano, ponendo fine al continuo, colpevole abbandono di cui ci si ricorda solo ai funerali delle vittime dell’ennesima alluvione o emergenza ambientale».