Abruzzo, una storia di buona sanità

1 aprile 2015 | 15:12
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Abruzzo, una storia di buona sanità

di Teresa G.*

Negli ultimi anni la nostra regione, come anche l’Italia intera, ha dovuto sopportare una drastica riduzione delle risorse destinate alla spesa sanitaria. Questa situazione, unita ad altri fattori come l’obsolescenza delle strutture assistenziali, la riduzione del personale addetto tra medici e infermieri, la sempre maggiore richiesta di servizi dovuta sia all’invecchiamento della popolazione che alla crescita di bisogni di salute per le categorie sociali meno abbienti, ha purtroppo prodotto talvolta episodi di cosiddetta “malasanità” che hanno suscitato diverse critiche e perplessità. Mi è sembrato quindi importante segnalare in senso positivo la mia recente esperienza personale, in cui ho potuto constatare la disponibilità e le grandi capacità cliniche e diagnostiche degli operatori sanitari della nostra Regione.

Nel novembre dello scorso anno mio nipote, un bambino di 3 anni e mezzo, ha effettuato alcuni esami ematochimici di controllo e una ecografia addominale in cui, con nostra grande sorpresa e sconcerto, è stato posto il sospetto dell’esistenza di una tumefazione del surrene di destra.

Il mio sconcerto per il sospetto del referto ecografico si è purtroppo subito accresciuto dopo aver consultato i sanitari dell’ospedale dove lavoro, ed in particolare la dottoressa Sandra Di Fabio, direttrice del Dipartimento Materno Infantile della ASL aquilana.

La Dottoressa di Fabio, dimostrando una competenza e disponibilità assolutamente al di fuori del comune nell’esaminare il caso, ci ha prontamente indirizzati all’Ospedale Santo Spirito di Pescara all’onco-ematologo Valerio Cecinati, da cui siamo stati guidati dall’inizio alla fine di questo angoscioso percorso.

Il bambino è stato rapidamente ricoverato presso il reparto di chirurgia pediatrica dove l’equipe diretta dal professor Pierluigi Lelli lo ha sottoposto ad intervento chirurgico, dimostrando non soltanto grande competenza e capacità ma anche la necessaria tempestività che risulta essere indispensabile in questi casi.

L’intervento, perfettamente condotto dal dr Nicola Pappalepore con metodica laparoscopica mini invasiva, ha purtroppo confermato le peggiori aspettative, in quanto l’esame istologico ha dimostrato la natura maligna della neoplasia; si trattava infatti di neuroblastoma, un tumore particolarmente aggressivo tipico dell’età pediatrica, in cui le possibilità di sopravvivenza e guarigione sono strettamente legate alla tempestività della diagnosi e alla messa in atto della terapia chirurgica adeguata nonché delle indagini diagnostiche specifiche volte a dimostrare la completa rimozione del tessuto tumorale e la assenza di ripetizioni metastatiche.

I medici dell’ospedale di Pescara sono riusciti a fornirci un percorso assistenziale che può veramente definirsi eccezionale per efficacia e tempestività, sottoponendo il piccolo paziente a tutti i controlli ed esami necessari con un approccio multidisciplinare che ha integrato i diversi specialisti: oncologi, chirurghi pediatri, radiologi supportati dallo staff infermieristico altamente professionale.

L’ansia e la disperazione dei primi giorni si è trasformata successivamente in forza e voglia di lottare, e ora finalmente, dopo il perfetto intervento chirurgico e i risultati delle accuratissime indagini diagnostiche possiamo ragionevolmente tirare un grandissimo respiro di sollievo: il tumore è stato completamente asportato e non mostra alcuna evidenza di metastasi!

Il nostro bambino è tornato all’asilo e tutta la nostra famiglia è tornata a sorridere grazie ai nostri medici, “angeli custodi” che sono riusciti in questa impresa e continuano a rassicurarci con la loro professionalità e competenza.

*lettrice