L’Aquila, i numeri della lotta contro il dolore

1 aprile 2015 | 15:41
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L’Aquila, i numeri della lotta contro il dolore

Per 115 volte in appena 3 mesi (dicembre 2014-febbraio 2015), nel territorio dell’Aquila, gli operatori Asl hanno bussato alla porta delle abitazioni di malati inguaribili o con dolore cronico invalidante per portare cure palliative, sollievo e assistenza psicologica. Un servizio attivato nel dicembre scorso che offre una prestazione (gratuita e ormai inserita nei Lea, livelli essenziali di assistenza) fondamentale per le famiglie con malati gravi o con forti sofferenze (come le artrosi invalidanti che compromettono la deambulazione). Singoli malati o nuclei familiari che, prima dell’avvio di questo servizio a domicilio, erano costretti a tirare avanti alla meglio o a pagarsi le prestazioni dai privati. Ora, grazie al team della Asl 1, composto da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti e operatori socio sanitari, non sono più soli a combattere contro dolore e disagio.

Oltre alle 115 visite a casa dei pazienti compiute nel territorio aquilano, il servizio ha effettuato altre 52 visite nella Marsica e altre aree. Il ‘respiro’ provinciale di questo tipo di attività è legato all’istituzione, nel dicembre scorso, di una Rete aziendale di cure palliative e terapia del dolore, voluta dal manager Giancarlo Silveri, che comprende anche due hospice, uno a L’Aquila, attivato nell’aprile dello scorso anno e l’altro a Pescina, aperto nel 2013. Si tratta di strutture per malati non guaribili, concepite come ‘casa-salute’, all’insegna di un clima affettivo-familiare per la presenza continua dei congiunti che hanno la possibilità di far sentire tutto il calore ai propri cari ricoverati negli hospice. «Questi ultimi – precisa a Asl dell’Aquila in una nota – hanno un ottimo comfort alberghiero con tv e cucina fai da te, spazi di incontro per congiunti e degenti e orari molto flessibili di entrata-uscita».

L’hospice dell’Aquila, situato all’ex Onpi di via Capo Croce, ha 12 posti letto e, in un anno di attività, ha effettuato 62 ricoveri; quello di Pescina (10 posti letto, aperto prima) ne ha fatti registrare 73: il totale complessivo è quindi di 135 ricoveri.

I due hospice della Asl 1, che sul piano organizzativo fanno capo all’Unità aziendale di cure palliative e terapia del dolore, diretta dal professor Franco Marinangeli, svolgono un ruolo decisivo non solo come qualità nell’assistenza ai malati, ma anche in termini di migliore gestione di strutture ospedaliere e costi sanitari. «I 135 ricoveri complessivi tra L’Aquila e Pescina, infatti – rilevano i portavoce della Asl – si sono tradotti in decongestionamento e recupero di posti letto negli ospedali da destinare a malati acuti, con conseguente riduzione dei costi sanitari. Effetti multipli che coniugano al meglio la necessità di dedicare la massima attenzione ai malati non curabili in strutture ad hoc e di gestire in modo appropriato i presidi ospedalieri».

Va intanto registrata la prima tesi di laurea universitaria sul tema legato alla Rete Asl di cure palliative che segna un’integrazione tra ospedale e Ateneo e che consente di sviluppare un percorso di formazione per gli specializzandi.

«Continueremo a impegnarci per offrire il meglio ai malati affetti da patologie inguaribili e con dolore cronico – afferma il professor Marinangeli – e i risultati ottenuti fino ad oggi, così come le parole di incoraggiamento che ci arrivano giornalmente dai familiari dei pazienti, sono di grande stimolo per continuare sulla strada intrapresa. Con l’attivazione di questi servizi c’è stato un cambiamento del volto della sanità della provincia e della regione. Oggi le famiglie sanno che, anche nei momenti più difficili, non sono lasciate a se stesse ma che possono contare su una Asl amica, più vicina ai loro bisogni».