
Comincerà mercoledì prossimo, 8 aprile, l’imponente opera di ricostruzione dei sottoservizi della città dell’Aquila, la più grande commessa pubblica post-sisma del 6 aprile 2009 che, una volta terminata, costituirà «un modello da esportare in tutta Italia», come spiegato oggi nel [i]vernissage [/i]svolto presso la sede della stazione appaltante, la società Gran Sasso Acqua Spa che si occupa di gestione del ciclo idrico integrato presso il Comune dell’Aquila e quelli del circondario.
L’associazione temporanea d’imprese (Ati) composta dalla ravennate Acmar Scpa, capogruppo, e dalle aquilane Taddei Spa ed Edilfrair Costruzioni Generali Spa, mandatarie, si è aggiudicato il primo stralcio dei lavori da 38 milioni di euro. Queste tre imprese hanno costituito la società consortile a responsabilità limitata Asse Centrale S.c.ar.l. che si occuperà dei lavori.
«Finalmente siamo nelle condizioni di partire e l’8 mattina inaugureremo la più grande opera pubblica realizzata in Abruzzo da una stazione appaltante locale – ha spiegato il presidente, Americo Di Benedetto – Gsa ha gestito un’opera notevolmente più grande della sua consistenza patrimoniale e finanziaria, mi auguro che i risultati possano suffragare l’impegno».
Di Benedetto ha ricordato la cronistoria dell’opera, evidenziando come «nel dicembre 2010 Gsa ha ottenuto un finanziamento dal commissario per 27 milioni di euro per rifare semplicemente la rete idrica e fognaria. Quel lavoro classico lo avremmo già finito, per queste opere siamo specializzati – ha proseguito – Ci siamo chiesti, però, perché non coinvolgere tutti gli altri attori, come Enel e Telecom e fare qualcosa di diverso, perché non inserire anche la fibra ottica. Ci siamo assunti l’onere e la responsabilità di coordinare i lavori». «Nel dicembre 2012 la delibera Cipe ha trovato gli altri finanziamenti, nel 2013, in 3 mesi, abbiamo pubblicato il bando di gara e si è arrivati all’aggiudicazione. Dopodiché è arrivato il ricorso, è normale perché un lavoro del genere cambia la vita di un’impresa, ma dopo le procedure tecniche ora siamo pronti a partire – ha concluso Di Benedetto – Chi è presente qui ha supportato e poi sopportato la nostra attività. Se ognuno non avesse avuto la determinazione e l’impegno di affrontare una sfida così importante, non ce l’avremmo fatta».
Anche il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, ha ammesso come «l’iter sia stato particolarmente complesso, fonte di anche di ansia, stress e preoccupazione. Al di là del costo l’opera, presenta una serie di problematiche che solo chi l’ha seguita passo passo può comprendere – ha aggiunto – Si pensi alla complessità di tutte le interferenze, dell’assicurare che i servizi continuino, perché anche se andremo di corsa con questi lavori, una parte del centro è già ricostruita e frequentata». Secondo il primo cittadino, «la competitività di un territorio è garantita dall’efficacia e dall’efficienza dei servizi che offre, devono funzionare al meglio e contenendo i costi. Con questa opera, la città acquisterà notevolmente competitività».
Ares Frassineti, direttore tecnico dell’impresa Acmar e presidente della società Asse Centrale S.c.a.r.l., ha evidenziato come quello dei sottoservizi aquilani costituisca «un caso unico, lo posso dire da direttore tecnico abituato a fare lavori simili in tutta Italia. Questo fa onore a Gsa e alle istituzioni locali – ha proseguito – perché avendo i finanziamenti era molto più facile spenderli rapidamente, mentre era più complicato tenerli e capire che cosa sarà più utile alla città in termini di costo delle opere, ma non solo, anche di costo vita delle opere e qui sarà molto più basso perché la manutenzione sarà molto più semplice con il tunnel intelligente». «Siamo pronti da un anno, ingegneri geometri e capicantiere stanno lavorando a quest’opera, abbiamo contribuito a che ottenesse tutte le autorizzazioni, anche operativamente siamo pronti nel nostro campo base e i subappaltatori sono già ai blocchi di partenza, abbiamo sottoscritto tutti i contratti di fornitura – ha concluso – Diverse persone saranno assunte appena inizieremo, ci sono tutte le condizioni per poter partire in maniera spedita, rapida ed efficace».
Al termine dell’incontro con la stampa si è svolto un workshop di approfondimento tecnico cui hanno preso parte Aurelio Melaragni, direttore tecnico Gsa e responsabile unico del procedimento, Alessandra Marono, direttore dei lavori e Roberto Guerrini, direttore tecnico di cantiere. All’evento hanno assistito il vice sindaco dell’Aquila Nicola Trifuoggi, gli assessori comunali alla Ricostruzione e ai Lavori pubblici, Pietro Di Stefano e Maurizio Capri, il titolare dell’ufficio speciale per la ricostruzione dell’Aquila Raniero Fabrizi, numerosi consiglieri del capoluogo e anche i sindaci dell’ultimo trentennio Enzo Lombardi, Giuseppe Placidi, Antonio Centi e Biagio Tempesta.
I DETTAGLI DEL MEGA-PROGETTO
Una “galleria intelligente” di sottoservizi, dentro la quale potrà camminare comodamente una persona per ispezionare lo stato delle reti, sotto tutto il corso principale del centro storico dell’Aquila da ricostruire e le sue principali diramazioni. Questa l’opera di ricostruzione dei sottoservizi della città dell’Aquila, considerata la più importante commessa pubblica del post-sisma con un valore complessivo di 80 milioni di euro, 38 milioni solo per il primo stralcio che oggi viene presentato. I rimanenti 42 finanzieranno il secondo stralcio diviso in cinque lotti, di cui tre per il centro storico e gli altri per via Strinella e viale della Croce Rossa, tutti in corso di aggiudicazione.
A lanciare il bando la società Gran Sasso Acqua Spa, partecipata del Comune dell’Aquila e da tutti i Comuni del comprensorio, che si occupa della gestione del ciclo indrico integrato nell’ambito territoriale ottimale (Ato) Aquilano e che in questa opera svolge il ruolo di soggetto attuatore.
Tra i sottoservizi compresi rientrano le reti di distribuzione idrica, le fognature, la rete elettrica a bassa e media tensione per l’illuminazione pubblica e privata, la rete gas metano, la rete telefonica e quella a fibra ottica per il collegamento dati.
Sarà realizzata una struttura scatolare sotterranea polifunzionale, denominata “tunnel”, contenente, in uno spazio comune accessibile, tutti i servizi di rete (tranne il gas), assicurando condizioni di sicurezza, affidabilità di esercizio, facilità di manutenzione e garanzia di durevolezza. Le gallerie ispezionabili avranno dotazioni tecnologiche avanzate, quali per esempio impianti di controllo a distanza, impianti antifumo e antiratti e illuminazione interna.
Il primo stralcio interessa l’area compresa fra piazza Battaglione Alpini e Villa comunale, il cosiddetto “asse centrale”, con le diramazioni di via Cascina a Ovest e via Fortebraccio a Est, con via Castello e via Garibaldi, con estensione anche al quartiere di Santa Maria di Farfa.
Secondo il cronoprogramma, i lavori inizieranno dalla zona di via Sallustio, all’altezza dell’incrocio con via Annunziata, e saranno coinvolte le diramazioni in direzione piazza Palazzo, via Camponeschi, via degli Scardassieri e via Cavour.
Per costruire i circa 13 chilometri del primo stralcio del “tunnel intelligente” serviranno circa 8 mila singoli componenti in cemento armato. Si tratta di manufatti internamenti alti 2,10 metri, lunghi 1,50 metri, e larghi 1,56 metri, del peso di circa 50 tonnellate.
L’associazione temporanea d’imprese (Ati) aggiudicataria è composta dalla ravennate Acmar Scpa, capogruppo, e dalle aquilane Taddei Spa ed Edilfrair Costruzioni Generali Spa, mandatarie. Queste tre imprese hanno costituito la società consortile a responsabilità limitata Asse Centrale S.c.ar.l.
L’opera è stata finanziata per 27 milioni con il decreto numero 24 del 24 novembre 2010 dell’allora Commissario Delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi. Il finanziamento è stato integrato con la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) numero 43 del 2012 per ulteriori 53 milioni, con il totale di 80 milioni. L’importo esatto a base di gara per il primo stralcio è di 32.998.878,61 euro, quello contrattuale 27.823.566,66 euro. L’importo per lavori a corpo è di 26.785.753,16 euro, per gli oneri di sicurezza 804.850,70 euro e per la progettazione esecutiva 232.962.80 euro.
Il gruppo che si è occupato della progettazione dell’imponente opera è composto da Sipec S.r.l Ingegneria, direttore tecnico ingegner Christian Caroli, Lardera&Associati – legale rappresentante ingegner Franco Lardera, e dall’ingegner Giancarlo Caroli e dal perito industriale Gianluigi Santeusanio. Tra le operazioni preliminari all’apertura del cantiere eseguite alla data di oggi ci sono state indagini georadar e geoelettriche, rilievo fotografico delle interferenze, testimoniali di stato, perforazioni e prelievo di campioni per analisi chimiche. Sono state previste circa 20 perforazioni preliminari, tra gli altri punti nelle zone nel quartiere intorno a via Sallustio, via dell’Arcivescovado, via Camponeschi e via Roio: i risultati sono stati utili a stabilire come operare e il tipo di processo da scegliere per lo smaltimento delle macerie.