
di Andrea Giallonardo
Si è concluso ieri presso l’auditorium della Guardia di Finanza il tour che ha portato sui palchi dei maggiori teatri italiani il Don Giovanni di Molière, spettacolo che ha avuto come regista nonché interprete del personaggio principale il celebre attore Alessandro Preziosi. L’evento ha avuto luogo alle ore 21:00 per cui Alessandro Preziosi, prima di andare in scena, ha avuto il tempo di incontrare gli studenti del Dipartimento di Scienze Umane dell’Università dell’Aquila.
A dare il benvenuto all’artista è stata la rettrice dell’Università, la professoressa Paola Inverardi, insieme al professor Alfio Signorelli, responsabile delle attività culturali dell’ateneo, ed un ex studente dell’Università stessa, Antonio Di Muzio, che ha presentato il suo libro “Il Teatro all’Aquila e in Abruzzo”.
Dopo i saluti ed i ringraziamenti di rito ha preso la parola Alessandro Preziosi che, davanti ad un folto pubblico, ha non solo parlato dello spettacolo che di lì a poco avrebbe portato sulla scena ma ha anche esternato la sua personale soddisfazione per aver potuto concludere a L’Aquila quest’esperienza professionale. Infatti tra Preziosi e la nostra città c’è un legame particolare poiché egli è stato per tre anni direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo prima di dover lasciare l’incarico a causa dei numerosissimi impegni televisivi. Tuttavia i molti successi in TV non gli hanno fatto dimenticare le sue origini artistiche. Preziosi infatti,come attore, ha mosso i primi passi sul palco di un teatro,non in un set cinematografico, e l’artista ha voluto precisare quanta differenza vi possa essere tra l’esibirsi davanti ad una telecamera ed il recitare davanti ad una platea. Il tipo di preparazione che si cela dietro uno spettacolo teatrale è infatti estremamente accurata, si va in scena una volta sola e non sono ammessi errori; a ciò si aggiunge lo spessore di ciò che si rappresenta e del personaggio a cui l’attore deve dar vita e parola. Nel caso di Don Giovanni Preziosi ha dovuto far i conti con una figura celeberrima nella nostra cultura,un personaggio il cui nome costituisce uno degli stereotipi dell’uomo moderno e proprio per questo,ha spiegato Preziosi, è interpretabile come metafora della società attuale, opulenta ma sostanzialmente vuota,priva di valori a cui far riferimento.
Proprio a questo si è allacciato Antonio Di Muzio nel suo intervento, denunciando il declino culturale dei nostri tempi. Il teatro come specchio della società, veicolo di valori, momento catartico per l’animo dello spettatore, ha svolto un ruolo importantissimo nella nostra cultura,un ruolo la cui importanza si stenta a riconoscere nell’era di internet e della TV.
E’ nel solco di questa grande tradizione che si è inserito il Teatro Stabile d’Abruzzo, TSA, sin dalla sua fondazione nel 1963. Il libro di Muzio ripercorre la storia del TSA che,in molte stagioni di produzione, fu protagonista della scena teatrale italiana portando sul palcoscenico spettacoli di quasi ogni epoca e autore. Anch’esso,però, ha risentito enormemente della decadenza del clima culturale italiano e, nella fattispecie,aquilano. A ciò si aggiungono inevitabilmente le enormi difficoltà che il terremoto del 2009,la cui ricorrenza è imminente, ha causato in tutti gli aspetti della vita cittadina.
L’amarezza di tali considerazioni è stata a tratti stemperata da Alessandro Preziosi con battute di spirito,da bravo attore ha saputo trovare le parole giusto al momento giusto per il piacere del pubblico. Tanti gli applausi per lui ed in particolare quando,prima di andar via ,ha raccomandato ai presenti di non dimenticare mai l’importanza di una parola in particolare: speranza.