Truffa, assolto ex assessore di Avezzano

3 aprile 2015 | 20:52
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Truffa, assolto ex assessore di Avezzano

L’ex assessore ai lavori pubblici, Vincenzo Ridolfi, attuale consigliere comunale di Avezzano è stato assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di truffa aggravata in merito ai lavori della nuova sede degli uffici comunali.

La vicenda ebbe inizio nel 2003 quando l’amministrazione guidata dal sindaco Antonello Floris presentò un progetto per la realizzazione di un edificio nella zona nord di Avezzano, che avrebbe dovuto ospitare tutti gli uffici comunali e riqualificare il quartiere.

Il costo della struttura era stato stimato intorno ai 6,5 milioni di euro ricavabili, in parte, da finanziamenti pubblici. Ridolfi, entrò in scena nel luglio 2007 quando, in qualità di assessore all’urbanistica, presentò agli organi politici del comune, un provvedimento a sua firma nel quale si prendeva atto della necessità di una variante progettuale per migliorare l’edificio ritenuto, allo stato del progetto, carente e dunque non all’avanguardia con i tempi. Nello stesso documento si stralciarono i lavori di impiantistica. Tutte queste operazioni – secondo l’accusa – avrebbero fatto raddoppiare i costi dell’opera.

L’inchiesta scatto in seguito a pubblicazioni di notizie di stampa che facevano rilevare l’eccesso a lievitazione dei costi.

La Procura della Repubblica di Avezzano aprì un’inchiesta al termine della quale ipotizzò a carico dell’assessore comunale il reato di truffa aggravata, in concorso con il legale rappresentante della società affidataria dei lavori, Goffredo Mascitti, l’ingegnere Paolo Santoro e l’architetto Massimo De Santis, tecnico comunale. Gli ultimi tre saranno giudicati separatamente in quanto hanno scelto di difendersi dall’accusa con il rito abbreviato condizionato davanti al gip del tribunale di Avezzano. Nel corso della requisitoria il pm, Maurizio Cerrato, aveva chiesto la condanna a un anno e sei mesi di reclusione per Ridolfi e aveva definito l’attuale incompleta struttura “uno scatolone di cemento armato fruibile solo per piccioni e vandali”. Subito dopo la pronuncia della sentenza, Ridolfi, presente in aula, non ha voluto rilasciare commenti.

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