
Il Capoluogo rimarrà chiuso il 5 e 6 aprile per protesta.
Accompagnamo da 11 anni L’Aquila e la sua gente nella trama di una vita che ha riservato un tragico destino ad una meravigliosa città.
Una città distrutta insieme alla sua gente che tenta in vano di riprendere le fila di un fato infausto che ha portato morte e disgregazione.
Siamo abbandonati e, peggio ancora, la Politica locale e nazionale si è dimostrata incapace di gestire questa situazione complessa, incardinata in una crisi economica senza pari.
La nostra gente, stordita e incredula, non ha solo necessità di case. Dopo 6 anni affiora latente la necessità di serenità, di calma e di certezze che il terremoto ha spazzato via insieme alle nostre case, alla nostra città e alle nostre attività.
Non si possono spiegare tutti i problemi che gli aquilani affrontano ogni giorno, con uno stress ed una qualità della vita al limite del tollerabile.
Ogni età vive la sua tragedia, dai bambini ai nonni.
La nostra vita è rovinata, ma almeno siamo vivi.
I riflettori si riaccendono in questi pochissimi giorni per ricordare le vittime e la tragedia, ma gli altri 363 giorni non sono ultilizzati per risolvere, per costruire o per dare risposte.
Non ci stiamo!
Non sono sufficienti due giorni l’anno di riflettori accesi su L’Aquila, IlCapoluogo li spegne sulle passerelle dell’anniversario del sisma.
Due giorni di silenzio per ricordare… con rispetto… in memoria delle vittime e perchè qualcosa cambi davvero!
La redazione
Roberta Galeotti
Direttore Responsabile