
Sono partite a fine marzo le riprese di “We Folk – Vado in Abruzzo”, la web serie – parte del progetto “[i]Vie e Civiltà della Transumanza Patrimonio dell’Umanità[/i]” del Gal Gran Sasso Velino – nata con l’obiettivo di valorizzare i cammini presenti nell’Abruzzo interno: dagli antichi tratturi ai cammini di San Francesco e Celestino V, passando per il Gran Tour dei paesaggisti dell’Ottocento attraverso i luoghi dell’Abruzzo aquilano.
[i]We Folk[/i] è un video-racconto, scritto e diretto da Serena Del Prete e Massimo Moca, che si pone a metà tra il documentario e la fiction perché, se da una parte vuole trasmettere luoghi, storie e paesaggi dell’Abruzzo interno, dall’altra sarà arricchito dalle vicende interiori che caratterizzano i due originali personaggi, interpretati da Valentina Beotti ed Emiliano Liberali. La prima un’attrice di professione e il secondo, in arte Gipsy Rufina, un musicista folk sempre in viaggio. Saranno loro a scoprire, attraverso due approcci diversi al viaggio, e a trasmettere a chi guarda, puntata dopo puntata, il paesaggio, attraversando montagne, valli, fiumi, borghi, in compagnia di pastori, cavalli, asini, massaie e frati.
Si tratta, inoltre, di una narrazione quasi in tempo reale. Le riprese, infatti, saranno sul web già dal 15 aprile e andranno avanti fino a giugno. Un’opera quindi immersa pienamente nella contemporaneità che, con l’ausilio del potente mezzo del web, punta a raggiungere la più ampia diffusione in Italia e all’estero. Una serialità che mira a fidelizzare lo spettatore, ad incuriosirlo pian piano, facendogli scoprire un pezzetto delle meraviglie che il territorio abruzzese nasconde.
All’inizio non è chiaro perché i due viaggiano insieme, ma questo cammino offrirà loro un importante bagaglio da trasferire nelle loro vite private, lasciate momentaneamente in sospeso. Il racconto sarà un gioco tra finzione e realtà, in ambientazioni che vanno dal sacro al western. L’ironia, il prendersi in giro e la naturalezza dei loro atteggiamenti saranno sicuramente tra gli elementi di approccio più veri. Davanti a loro un territorio nuovo, palcoscenico per gli incontri con le persone del luogo e con la loro autenticità, e chissà che magari, dall’altra parte del mondo, qualcuno si appassionerà così tanto alle loro vicende da decidere di ripercorrere il loro stesso viaggio.
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