
Si è dato fuoco ed è morto tra le fiamme. Il gesto si è consumato nel cortile della Stella Maris, una struttura che ospitava le colonie estive e che è in abbandono sul lungomare di Montesilvano (Pescara).
Secondo alcuni testimoni l’uomo si sarebbe gettato addosso liquido infiammabile. Gli stessi testimoni avrebbero tentato di spegnere le fiamme. Sul posto Carabinieri, Vigili del fuoco e 118.
IL TESTIMONE: «LE FIAMME ERANO ALTE PIU’ DI TRE METRI» – «Ho provato a salvarlo, gli ho svuotato addosso un intero estintore, sono riuscito a spegnere il grosso delle fiamme ma già non si muoveva più»: così all’ANSA Valerio Simeone, fotografo, che ha assistito alla scena dell’uomo che si è ucciso, dandosi fuoco, nel cortile della Stella Maris a Montesilvano.
«Era seduto sul prato – aggiunge il testimone – poi si è alzato e si è rovesciato addosso una bottiglia di un liquido che inizialmente mi sembrava acqua. Poi si è dato fuoco. Le fiamme erano alte più di tre metri. Sono corso nel fuoristrada per prendere l’estintore e gliel’ho svuotato addosso, ma in realtà dopo pochi secondi lui già non si muoveva più. Ad allertare i soccorsi siamo stati io e mia moglie».
Al momento, sul luogo della tragedia, proseguono i rilievi dei Carabinieri che hanno transennato l’intera area in cui è ancora presente il corpo dell’uomo, coperto da un lenzuolo.
Si ignorano, al momento, i motivi del gesto. L’uomo, che i carabinieri hanno identificato, aveva 54 anni, ma non è ancora chiaro dove abitasse e con chi e non è stato appurato perché abbia deciso di farla finita.
DI MARCO: «DRAMMATICI I FRUTTI DEL DISAGIO SOCIALE» – Commentando l’episodio il presidente della Provincia Antonio Di Marco, ha espresso «il cordoglio dell’amministrazione e dell’intera comunità della provincia di Pescara. Non conosco le cause che lo hanno spinto ad un gesto così estremo ma sembra che fra esse ci sia un profondo disagio sociale, come riferito dalla polizia provinciale. Un problema aperto e drammatico, quello dello stato degli immigrati nel nostro paese, che pone interrogativi alle istituzioni. Il nostro obiettivo resta quello di ridurre l’isolamento sociale e abbattere le barriere che impediscono un’integrazione a 360 gradi».
La Stella Maris è di proprietà della Provincia ma è da anni abbandonata ed è diventata un rifugio di senzatetto.