
Il Consiglio regionale abruzzese, convocato in seduta straordinaria per discutere del progetto della PowerCrop per la realizzazione di una centrale a biomasse a Borgo Incile di Avezzano, ha approvato due risoluzioni per ribadire la contrarietà dell’Assemblea all’insediamento.
Il primo documento, a firma della maggioranza, impegna, tra gli altri punti, il presidente Luciano D’Alfonso e la Giunta a sostenere presso i ministeri competenti e presso il Prefetto dell’Aquila, nella sua qualità di commissario ad acta per la riconversione dello stabilimento ex Sadam, «il parere negativo alla costruzione e all’esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica da biomassa della potenza di 30 megawatt; ad approvare definitivamente il Piano di Assetto Naturalistico della Riserva del Monte Salviano; ad adottare ogni iniziativa utile alla salvaguardia dei livelli occupazionali degli ex lavoratori dello zuccherificio di Celano».
Il secondo documento, sottoscritto dall’opposizione, impegna il Governo regionale, tra gli altri punti, ad assumere ufficialmente una posizione di contrarietà nei confronti del progetto della centrale PowerCrop, «riconoscendone l’incompatibilità con il contesto socio-economico e ambientale che contraddistingue la Piana del Fucino e, più in generale, la Marsica; a ritirare qualsiasi adesione della Regione ad accordi o intese, nell’ambito dei piani di riconversione degli ex zuccherifici, con particolare riferimento all’accordo del 2007 tra la Sadam, la Regione, la Provincia dell’Aquila, il Comune di Celano, la PowerCrop e le sigle sindacali dei lavoratori dell’ex zuccherificio; a provvedere alla revisione del parere rilasciato dal Comitato Via nel 2010, alla luce delle criticità emerse nell’iter progettuale dell’impianto; a interessare il Comitato interministeriale circa le lacune, mancanze e inadeguatezze riscontrate nel progetto di riconversione presentato dalla Sadam, al fine di rivedere l’accordo di riconversione nell’ottica di una reale valorizzazione del territorio marsicano e delle sue peculiarità».
LE RAGIONI DEL ‘NO’ – Il presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio e il presidente della Commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti hanno illustrato, nel corso di una conferenza stampa, la loro risoluzione, con la quale esprimono parere contrario alla realizzazione della centrale biomasse della Power Crop per la salvaguardia dei livelli occupazionali dell’ex zuccherificio di Celano.
Ripercorrendo le tappe che hanno portato oggi al voto in Aula, Di Pangrazio ha rilevato che «l’impianto proposto è incompatibile sotto il profilo socio-economico con il territorio del Fucino. Infatti, a fronte dei vantaggi per l’azienda Power Crop, numerose sarebbero le ricadute negative economiche e sociali». L’impianto, secondo il Presidente del Consiglio, «potrebbe rappresentare un reale rischio per l’ambiente naturale e la sua realizzazione costituirebbe una palese incongruenza con le finalità e gli obiettivi del progetto denominato Appennino Parco d’Europa (A.P.E.)».
Per quanto riguarda, poi, la ricollocazione del personale prima impiegato nello stabilimento Sadam di Celano, per Di Pangrazio è necessario che D’Alfonso e la sua giunta si impegnino per la realizzazione di un centro di trasformazione orticola per concorrere alla valorizzazione delle carote e delle patate, quali prodotti tipici dell’area interessata.
Per il presidente della Commissione Agricoltura Lorenzo Berardinetti, «la riorganizzazione e la salvaguardia di fatto dei livelli occupazionali rappresentano il primo passo da intraprendere, in ragione della manifesta incompatibilità tra la centrale Power Crop e la forte vocazione agricola della Piana del Fucino, caratterizzata da una agricoltura ad alta specializzazione con oltre duemila imprese agricole presenti e circa diecimila lavoratori capaci di generare il 30% del PIL agricolo regionale». Per Berardinetti, infine, «non va tralasciata la necessità di rivedere i limiti dell’area contigua della Riserva Regionale del Monte Salviano, che verrebbe investita dalla presenza della centrale a biomasse della Power Crop».
M5S: «SVENTATO COLPO DI CODA MAGGIORANZA» – «Approvata la risoluzione PowerCrop proposta dal Movimento Cinque Stelle, sventato il colpo di coda della maggioranza che, pur di non lasciare questa importante azione al M5S, ha presentato una proposta praticamente identica ma svuotata di alcuni importanti contenuti». E’ il commento a caldo del Movimento 5 Stelle Abruzzo, diffuso attraverso una nota. «”Votiamole tutte e due, tanto sono uguali” hanno annunciato i consiglieri di Maggioranza. Questa è la prova che la risoluzione è stata copiata più per propaganda che per interesse del territorio – si legge ancora nella nota diffusa dal M5s – Il ricatto, ormai, è all’ultimo voto. Il M5S non ci sta ed ha votato favorevolmente alla risoluzione originale proposta già settimane fa dai penta stellati e si è astenuto nella risoluzione clone proposta dalla maggioranza».
FEBBO (FI): «MAGGIORANZA ESCA DA ACCORDO DI PROGRAMMA» – «Il Consiglio regionale ha approvato due risoluzioni per ribadire la contrarietà dell’Assemblea all’insediamento Powercrop di Avezzano. Il secondo documento, sottoscritto dall’opposizione compreso il gruppo di Forza Italia, impegna il Governo regionale ad assumere ufficialmente una posizione di contrarietà nei confronti del progetto della centrale PowerCrop e soprattutto, tra gli altri punti, a ritirare qualsiasi adesione della Regione ad accordi o intese, nell’ambito dei piani di riconversione degli ex zuccherifici». A precisarlo, attraverso una nota, è Mauro Febbo. «Per risolvere definitivamente la questione alla radice – spiega Febbo – il nodo principale riguarda l’accordo di programma siglato tra Ministero (Governo Prodi), Regione (Del Turco), Provincia (Pezzopane) e Comune di Celano, dal quale chiaramente bisogna uscire. Per questo la Regione dovrebbe revocare il suo assenso come bene ha fatto la Provincia dell’Aquila con Del Corvo. Inoltre questa amministrazione regionale di centrosinistra deve smetterla di scaricare la responsabilità su altri visto che nel marzo 2015 la Commissione Via presieduta dall’avvocato Gerardis e completamente rinnovata per ben 2 volte (e con 2 specifici verbali) ha dato parere favorevole al progetto. Mentre la bocciatura tanto sbandierata dalla maggioranza riguarda esclusivamente la Conferenza dei servizi che ha dato parere negativo relativamente alla qualità dell’aria per una parte dell’insediamento che ricade in zona agricola; questione che ahimè potrebbe essere facilmente superata dal Commissario ad acta (Prefetto dell’Aquila su incarico del Governo Renzi)».
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