Rischio valanghe, la denuncia di FI

11 aprile 2015 | 10:09
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Rischio valanghe, la denuncia di FI

«Garantire la sicurezza sul Gran Sasso è un obbligo dell’Amministrazione comunala e le simpatie

politiche non possono essere motivo di pericolo per gli utenti di una montagna che, troppo spesso, ha punito leggerezze e distrazioni» dichiara il Consigliere comunale

Guido Quintino Liris, Capogruppo di Forza Italia.

«Dopo l’ondata di severo maltempo che in quest’ultima settimana ha colpito il Gran Sasso, caratterizzata

da vento forte e intense nevicate, consistenti accumuli di neve si sono concentrati sui fuori-pista del comprensorio, servito dagli impianti della stazione di Campo Imperatore.

Visitando il sito

Meteomont, ho constatato la possibilità di pericolo valanghe per i giorni 10 e 11 aprile di grado 3 (pericolo consistente). Come mai il Sindaco non ha ancora convocato la Commissione Valanghe per la verifica del reale pericolo di possibili distacchi di neve? Perché non sono ancora venuto a conoscenza di

specifiche ordinanze per il divieto dei fuori-pista serviti dagli

impianti della stazione di Campo Imperatore, quando nel mese di marzo

l’amministrazione è stata così zelante nell’emanazione di ordinanze

anche in situazioni meno pericolose di quelle odierne?

Voglio credere che tutto ciò non sia dovuto

alla volontà del Sindaco di favorire la manifestazione in programma

nei prossimi giorni, “Spring Session”, in cui sono coinvolte persone di orientamento politico di sinistra. La sicurezza non può

essere barattata con alcun colore politico: la sicurezza è una

priorità.

Avrò premura – aggiunge il consigliere – di verificare se

l’Associazione ‘Anno Zero’ sia in regola con l’occupazione del suolo

pubblico (data l’invasione dell’intero piazzale di Fonte Cerreto), con

la procedura di SCIA presso il Settore Attività Produttive del Comune

dell’Aquila, dato che negli stand vengono somministrati alimenti e

bevande. Non esistono associazioni di serie A ed altre

di serie B, il valore delle iniziative non può essere determinato

dall’appartenenza politica. E, infine, il diritto alla sicurezza non è

né opinabile né barattabile con esigenze partitiche: è un dovere

amministrativo.

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