
I dati che appaiono su ThatMorning ([url”www.thatmorning.com”]www.thatmorning.com[/url]), start-up italiana interamente dedicata alla sanità, che ha debuttato due mesi fa e che sta diventando un punto di riferimento per quel che concerne la valutazione degli ospedali, appaiono in piena linea con la decisione della Regione Abruzzo, che ha stabilito di chiudere i punti nascita degli ospedali di Sulmona, Atri, Ortona e Penne; decisione sancita dal decreto n.10/2015.
E’ quanto si legge in un comunicato stampa della stessa Start-up.
I reparti di Ostetricia dei quattro ospedali occupano infatti gli ultimi posti nelle classifiche regionali elaborati da ThatMorning, nata con lo scopo di valutare tutti i nosocomi nazionali in maniera completamente oggettiva grazie all’uso di un algoritmo sviluppato autonomamente sulla base di dati pubblici diffusi dal ministero della Sanità, utilizzato per valutare oltre 1.200 ospedali e 8.500 reparti su tutto il territorio nazionale.
Più specificamente, la valutazione elaborata da ThatMorning prende in considerazione i seguenti parametri: dimensione del reparto, dimensione della struttura, specializzazione di un ospedale, sinergia tra reparti, risultati economici, giudizio sulla qualità delle cure.
Per quel che riguarda i reparti maternità, la dimensione della struttura ospedaliera gioca un ruolo determinante: «La capacità di affrontare un’emergenza durante un parto è legata alla dimensione dell’ospedale – spiega Lorenzo Garassino, responsabile sviluppo di ThatMorning -. Le maternità che registrano più di 1000-1500 parti all’anno sono in grado di gestire al meglio eventuali complicazioni e di intervenire prontamente organizzando, se necessario, un parto cesareo in pochi minuti. Una volta nato il bimbo, sono in grado di offrirgli le prime cure e, se necessario, di trasferirlo in un Centro dotato di Terapia Intensiva Neonatale. La sicurezza, dunque – prosegue Garassino – diminuisce nei piccoli ospedali, che non dispongono di un’equipe in grado di affrontare un’emergenza e non hanno la possibilità di organizzare un intervento cesareo in pochissimi minuti come invece avviene nei grandi punti nascita. Inoltre, c’è un problema di disponibilità del personale: un piccolo punto nascita non può contare sulla presenza 24 ore su 24 di professionisti quali l’anestesista e il neonatologo».
Dati alla mano, osservando le classifiche riportate da ThatMorning si evince che, in seno alla Regione Abruzzo, l’ospedale più affidabile in cui partorire è il Santo Spirito di Pescara, che con un punteggio di 9 svetta in cima alla classifica con un notevole stacco sugli altri (seguono il SS. Annunziata di Chieti con un punteggio di 7, 3 e il S. Filippo e Nicola di Avezzano con un punteggio di 6,6).