
E’ andata deserta anche la sesta asta con incanto, per la vendita della casa di Silvio Buttiglione, l’imprenditore di origini pugliesi e residente a Montesilvano (Pescara) che rischia di perdere l’immobile per una serie di debiti.
La base d’asta oggi era di 137.000 euro e anche in considerazione del notevole deprezzamento dell’immobile, inizialmente valutato 250.000 euro, Buttiglione ha presentato un’istanza di sospensione e improcedibilità.
In tribunale, a Pescara, a sostenere Buttiglione, c’erano circa 20 attivisti del Movimento 5 Stelle, con in testa il parlamentare Andrea Colletti e il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo. «Anche questo sesto round è andato – ha commentato Buttiglione – La mia storia è la testimonianza di tante altre persone che vivono il mio stesso dolore in solitudine».
M5S AVANZA PROPOSTA AI CREDITORI – «Abbiamo avanzato una proposta tramite posta elettronica certificata, ai cinque creditori principali di Silvio Buttiglione, con l’obiettivo di estinguere una percentuale del suo debito con una raccolta fondi», ha annunciato il deputato Andrea Colletti del Movimento 5 Stelle, presente al tribunale di Pescara per sostenere Silvio Buttiglione, che rischia di perdere l’immobile per una serie di debiti. «Non abbiamo ancora ricevuto risposta – ha aggiunto Colletti – ma siamo fiduciosi e speriamo che il nostro progetto vada in porto, anche in virtù della notevole svalutazione che ha subito la casa di Silvio».
Il deputato del Movimento 5 Stelle si è poi soffermato sul significato politico della battaglia al fianco di Buttiglione. «La vicenda di Silvio è l’esemplificazione di ciò che sta accadendo in molti luoghi del Paese – ha rimarcato Colletti – Assistiamo ad un mare di esecuzioni immobiliari, che fanno deprezzare gli immobili e spesso costringono le persone a lasciare le proprie case, conservando dei debiti, ad esempio nei confronti di Equitalia». Per arginare quello che il parlamentare pescarese definisce «un circolo senza fine», il Movimento 5 Stelle propone una moratoria: «Stiamo preparando una proposta di moratoria, che naturalmente riguardi determinate categorie di persone e che consenta di bloccare, per almeno due anni, le vendite all’asta, in modo da non svalutare gli immobili e da dare respiro a chi si trova in difficoltà».