
«Creare un ufficio speciale per la ricostruzione delle frazioni». Questa la proposta che, in apertura dei lavori, il presidente del Consiglio comunale Carlo Benedetti ha formulato nel suo intervento, davanti all’Aula riunita per la seduta straordinaria sulla proposta di legge per la ricostruzione della città dell’Aquila, alla presenza del sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia Paola De Micheli.
«Le frazioni – ha sottolineato Benedetti – registrano un preoccupante ritardo nella ricostruzione e nello stesso esame delle pratiche e dei progetti. Una situazione che, a sei anni dal sisma, non è più tollerabile. Occorre, pertanto, istituire un ufficio ad hoc, in grado di dare risposte ai cittadini e di avviare celermente l’istruttoria delle pratiche». «Un ufficio – ha concluso il presidente – che dovrà essere dotato di personale proprio e di strumenti idonei». «Bisogna garantire una quota parte degli interventi per la ricostruzione alle ditte e agli artigiani locali», ha sottolineato Benedetti. «In quello che è il cantiere più grande d’Europa – ha proseguito il presidente – è inconcepibile e inaccettabile che via sia un aumento esponenziale delle ore di cassa integrazione nel comparto dell’edilizia».
All’inizio della seduta il Consiglio ha provveduto alla surroga del consigliere Maurizio Capri, dimissionario dopo aver assunto la delega di assessore, e contestuale convalida del consigliere Alessandro Mucciante, che aderirà al gruppo Pd.
Alla seduta sono presenti anche la senatrice Stefania Pezzopane, il direttore dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione del Comune dell’Aquila Raniero Fabrizi e il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del cratere Paolo Esposito.
PIOGGIA DI CRITICHE DALL’OPPOSIZIONE
«Ringraziamo il sottosegretario per la sua presenza, ma vorremmo sapere di che cosa si sta discutendo, visto che abbiamo avuto la bozza della legge sulla ricostruzione ieri sera, non sappiamo quante siano le versioni che girano, ma sono molte, non intendiamo stare qui a discutere come degli scolaretti, vorremmo prima conoscere meglio la situazione». Le parole del consigliere comunale di opposizione Giorgio De Matteis (L’Aquila Città Aperta) sintetizzano l’inizio con toni polemici del Consiglio comunale, straordinario e aperto ai cittadini, chiamato a discutere sulla proposta di legge sulla ricostruzione.
Sull’argomento si sono espressi polemicamente anche gli altri consiglieri comunali intervenuti, Ettore Di Cesare (Appello per L’Aquila), Angelo Mancini (Idv – L’Aquila Oggi) e il consigliere di maggioranza Giustino Masciocco (capogruppo di Sel), il quale ha sottolineato che è stata recapitata ai consiglieri comunali la bozza vecchia, ossia la versione che era stata preparata nella scorsa estate dall’allora sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione, l’abruzzese Giovanni Legnini, eletto poi vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, con la proposta di legge rimasta ferma fino a oggi.
«Vogliamo sapere qual è la situazione perché a noi è stata consegnata la vecchia versione, mentre la maggioranza ha avuto la possibilità in questi giorni di integrarla a nostra insaputa», ha aggiunto De Matteis, ex vicepresidente del Consiglio regionale.
«NESSUNO MEMBRO DEL GOVERNO A L’AQUILA IL 6 APRILE» – «Per la prima volta dal 2009 non abbiamo avuto quest’anno, il 6 aprile, nessun esponente del Governo alla fiaccolata e abbiamo avvertito ciò come un segno di distanza», ha aggiunto, rivolgendosi al sottosegretario De Micheli, il consigliere comunale Angelo Mancini (Idv – L’Aquila oggi, all’opposizione). «Dopo che il sottosegretario Legnini aveva annunciato il deposito della legge entro luglio e poi agosto, dopo le promesse della senatrice Pezzopane (presente in aula accanto al sottosegretario, ndr) – ha affermato Mancini – più nulla. Chiediamo, fuor di polemica, che modo di procedere è questo».
DE MICHELI RISPONDE ALLE CRITICHE
«Da quando nel novembre scorso ho assunto questo ruolo che mi onoro di portare avanti, sono state centinaia le richieste di incontro e i contributi che ho ricevuto. Per questo abbiamo organizzato un confronto con il Consiglio comunale», ha detto il sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione Paola De Micheli, intervenendo in Consiglio comunale per spiegare la propria posizione e anche per rispondere alle critiche di alcuni consiglieri sia di minoranza che di maggioranza legate all’impossibilità di non poter discutere in tempo sulla proposta di legge per la Ricostruzione.
«Ho ereditato una serie di proposte non ancora istituzionalizzate che arrivano da amministratori ma anche da tante associazioni, insomma dalla comunità aquilana e tutte sono tese ad accelerare il processo di ricostruzione», ha continuato la De Micheli, che in riferimento alle critiche del consigliere di Appello per L’Aquila, Ettore Di Cesare, ha specificato che «il processo della legge sarà uguale a tutti gli altri».
«Entro l’estate dobbiamo chiudere le questioni, ancora sul tappeto, legate alle regole, alle norme, alla trasparenza, alla governance, per mettere a regime il percorso innovativo preparato dai miei predecessori», ha sottolineato il sottosegretario De Micheli. «Se riusciremo a concentrarci e a raggiungere questo obiettivo, con i fondi a disposizione già certi, la ricostruzione sarà più efficace», ha continuato De Micheli, la quale ha ribadito di essere disponibile a incontrare le imprese e tutti gli attori della ricostruzione e di tornare all’Aquila una volta al mese e anche più volte.
«Sono disponibile ad accettare tutte le critiche, ma non quelle sulla trascuratezza. Quando ho accettato l’incarico l’ho fatto sapendo che era la cosa più importante che farò nella vita», ha spiegato il sottosegretario Paola De Micheli. «Il mio impegno è essere qui una volta al mese», ha aggiunto, ricordando che «una settimana dopo il sisma io ero qui». Quindi le norme: «Ci sono strumenti per inserire nella delibera di ricostruzione pubblica un piano di cui abbiamo discusso con la giunta».
«Questa è una sfida per tutto il Paese – ha aggiunto – C’è ora più consapevolezza. Ma un obiettivo per essere perseguito ha bisogno di condivisione nel governo». «Nella legge sulla ricostruzione dovranno essere previsti: accelerazione dei tempi, ricostruzione che sia un’esperienza modello, rafforzamento dei modelli di governance. Questo è il cantiere più grande d’Europa, il processo sarà coerente con il quadro normativo generale».
DE MICHELI LASCIA IL CONSIGLIO, PROTESTE
Le forze di opposizione in Consiglio comunale stanno duramente protestando, all’interno dell’aula consiliare, perché, a loro dire, il sottosegretario all’Economia con delega alla Ricostruzione, Paola De Micheli, sarebbe andata via all’improvviso senza ascoltare le ragioni delle opposizioni. Molti consiglieri stanno rumoreggiando e urlando la loro rabbia anche contro il presidente del Consiglio comunale, Carlo Benedetti, reo di aver organizzato una seduta “a tempo”.
«E’ stata solo mezzora qui in Consiglio comunale, non abbiamo potuto esprimere le nostre ragioni – ha spiegato il capogruppo di Forza Italia, Guido Liris – ha trascurato il Consiglio comunale per fare incontri privati nel corso del pomeriggio». Alessandro Piccinini, capogruppo di Ncd, ha sottolineato il fatto che «era una seduta preparata tant’è vero che l’ultimo intervento è stato quello del capogruppo del Pd, Stefano Palumbo, e il sottosegretario è andato via proprio mentre prendeva la parola Liris».
La contestazione è caratterizzata anche da slogan del tipo “Liberate la Città” e “Basta con gli incontri con i poteri forti“. In riferimento al presidente Benedetti, i consiglieri hanno sottolineato che in 20 anni di politica non ha imparato nulla e che la maggioranza di centrosinistra è supina al governo.
Dure critiche anche da parte del Prc. «Durante il consiglio comunale odierno sulla ricostruzione, momento atteso da anni al quale assistevano centinaia di cittadini, il sottosegretario De Micheli ha ritenuto di dover abbandonare la seduta dopo solo mezz’ora per recarsi ad un convegno dei costruttori, senza aver ascoltato i consiglieri, ma essendosi solo incensata e autocompiaciuta per il lavoro che, a sua detta, starebbe svolgendo il governo Renzi, ma di cui non abbiamo alcun riscontro», hanno sottolineato Enrico Perilli, capogruppo Prc al Consiglio comunale dell’Aquila, Goffredo Juchich, segretario comunale Prc e Francesco Marola, segretario provinciale Prc.
«Siamo ormai ben consapevoli che per il governo Renzi la priorità è il rapporto con i poteri economici piuttosto che con le istituzioni democratiche – hanno aggiunto – ma una tale mancanza di rispetto nei confronti dell’istituzione del Consiglio comunale finora nessuno l’aveva mai avuta. L’intervento del sottosegretario è consistito in una passerella piena di vaghe promesse, per l’ennesima volta il governo ha perso l’occasione di ascoltare i problemi reali della città. Ciò pone un problema politico ormai ineludibile, da affrontare prima di tutto con il Partito Democratico locale, che non può più appellarsi alla differenza tra il livello nazionale e locale essendo il proprio segretario nazionale il Presidente del consiglio. Ne va del futuro e della dignità della città».
«ll Consiglio comunale di oggi è stata la cartina di tornasole dei veri interessi che ruotano intorno alla ricostruzione – si legge in una nota congiunta diffusa da
Appello per L’Aquila e L’Aquila che Vogliamo –
La sottosegretaria De Micheli è stata presente un’oretta, dopo mesi di attesa, e poi è scappata via dando uno schiaffo a tutta la città. Una vera e propria vergogna, una mancanza di rispetto unica, dopo quella dell’assenza all’ultima fiaccolata, che nessun altro Governo aveva finora compiuto. La Sottosegretaria del PD aveva già programmato un altro incontro nella sede della Regione con alcuni rappresentati delle attività produttive in primis i costruttori. Si è preferito quindi un confronto con i poteri economici piuttosto che con i consiglieri comunali che rappresentano tutti, poveri e ricchi. Ma evidentemente le nuove norme non devono essere discusse con i cittadini ma solo con chi conta davvero, con chi muove soldi e risorse e di cui vanno garantiti gli interessi. Un processo di formazione della legge totalmente opposto alla trasparenza e alla partecipazione. Oggi la città è stata spaccata in due per opera del Partito Democratico con una passerella di un’oretta in Consiglio comunale, poi le cose serie si vanno a discutere in Regione con D’Alfonso, Lolli e gli imprenditori: ci sono da tutelare interessi economici e non solo aquilani. Dei cittadini “normali”, quelli senza voce che ogni giorno vivono le difficoltà della ricostruzione, non importa nulla a nessuno».
LE CRITICHE PRE-CONSIGLIO
NCD: «DA NUOVA LEGGE GOVERNANCE SENZA REGOLE» – «Al di là delle polemiche sulla versione ultima-non ultima della legge sulla ricostruzione consegnata ai consiglieri comunali dell’Aquila, vorrei soffermarmi sui contenuti della stessa e sul grossolano tentativo, a sei anni di distanza dal sisma, di proporre una nuova Governance senza regole, ispirata a principi massimalisti e giustizialisti i quali avranno il solo merito di ulteriormente appesantire i già grevi ed elefantiaci processi della ricostruzione che, ad oggi, non hanno prodotto risultati sulla ricostruzione del centro storico». Questo il parere del capogruppo consiliare del Nuovo Centrodestra Alessandro Piccinini.
«Scorrendo rapidamente il testo – spiega – non si può non evidenziare come gli articoli dedicati agli operatori economici e al sistema di regole introdotte per la scelta delle imprese affidatarie (artt.1-2) intervengono sui processi della ricostruzione, già in corso, come una mannaia, con la inevitabile conseguenza di far insorgere contenziosi tra ditte e tecnici che, per varie ragioni, si troverebbero estromessi e penalizzati dalle procedure in conseguenza della attuazione delle proposte norme, così come pure la limitazione introdotta al comma 3 circa la presenza di almeno due imprese con sede legale in Abruzzo avrà serie difficoltà a superare il vaglio della legittimità costituzionale per la evidente violazione dell’articolo 3 della carta costituzionale».
«Per l’ennesima volta – rileva il capogruppo – vengono dimenticati i subappaltatori, nessuna norma di salvaguardia è stata introdotta a garanzia dei pagamenti di questi ultimi nei cantieri della ricostruzione post-sisma, nonostante le promesse di Cialente e dei suoi amici. Al comma 10 dello stesso articolo viene introdotta la norma sulla incompatibilità dei direttori dei lavori, la quale presenta caratteri talmente stringenti da penalizzare i professionisti più accreditati e ricercati sul territorio, che non potranno ricoprire ruoli per i rapporti professionali avuti con leditte. Ma i consigli degli Ordini di tecnici e professionisti, che fine hanno fatto?»
«Dubbi anche sulla legittimità della norma che mette il bavaglio ai commissari ad acta, laddove – evidenzia ancora Piccinini – si impone allo stesso di rispettare l’ordine di priorità nella erogazione dei contributi in conformità ai vincoli di pianificazione; quali vincoli di pianificazione»?
«Nei molti altri punti che riguardano lo smaltimento di rifiuti e/o gli edifici di interesse storico e artistico il testo della legge è generico e approssimativo – aggiunge Piccinini – non vengono mai individuati i soggetti attuatori. All’articolo 16 la norma sul divieto di pignoramento è formulata in maniera superficiale e trascura il verificarsi di situazioni in cui la ricostruzione sia stata completata (pagamento ultimo Sal) e in tal caso le somme ancora da erogare potrebbero essere tranquillamente soggette a pignoramento, potendo quindi soddisfare, in tal caso, i creditori procedenti. All’articolo 19 si mette in discussione la validità dei piani di ricostruzione, nel caso, come quello che riguarda L’Aquila, che gli stessi non siano conformativi, ovvero non sono conformi alle regole della proprietà. Allora tutti i soldi spesi per realizzarli, chi rispondere di un lavoro tanto inutile quanto economicamente gravoso»?
L’esponente del Nuovo Centrodestra continua il suo esame circa la nuova legge sulla ricostruzione ritenendo che «l’articolo 27, comma 2, introduce la norma di ripartizione sui consumi, ma è totalmente contradditoria con i principi sui consumi individuali sanciti dalla comunità europea con diverse risoluzioni. L’articolo 30 sull’acquisto per equivalente prevede l’introduzione della limitazione all’acquisto nell’ambito dello stesso comune. Non è pleonastico affermare che è una misura che interviene con un estremo ritardo. Tanti sono già andati via, riacquistando in altri comuni. Si chiudono i cancelli quando i buoi sono già scappati».
«Raccolgo quindi l’invito del presidente del Consiglio – conclude Picinini – nella speranza che oggi pomeriggio si possa lavorare sui contenuti e si dedichi la giusta attenzione alla legge, scongiurando il pericolo di trasformare l’odierna sessione pomeridiana in una inutile passerella per i nuovi venuti».