
Approda ad Avezzano la campagna Per un web sicuro, che punta a sensibilizzare minori e adulti sull’uso responsabile di Internet. Domani, martedì 28 aprile l’[i]I. C. “Collodi-Marini”[/i] organizzerà due incontri informativi per imparare a difendersi dai pericoli del web: il primo dedicato agli studenti (9:00-13:00), il secondo rivolto invece ai loro genitori e ai docenti (15:00-17:00). Lunedì 4 maggio parteciperà all’iniziativa anche l’[i]I. C. “Mazzini-Fermi”[/i] con altre due sessioni informative.
Il progetto, giunto alla quarta edizione, è promosso da Moige– movimento genitori e dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, in collaborazione con Trend Micro, Google, Hp, Vodafone e Cisco.
Stando ai dati forniti dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, nel 2014 i reati di cyberbullismo che hanno come vittime i minori sono 345. I più colpiti sono i ragazzi di età compresa tra i 14 e i 17 anni con 238 casi. Gli illeciti più diffusi sono il furto di identità sui Social Network che comprende 1/3 delle vittime totali (114 casi), seguiti dalla diffamazione online (82) e dalle ingiurie via e-mail (41).
L’indagine [i]“La dieta mediatica dei nostri figli”[/i] evidenzia un uso costante, ma non sempre consapevole uso della rete da parte dei minori. Navigano abitualmente 9 ragazzi su 10 e un quinto di loro afferma di restare connesso per più di 3 ore al giorno. Tra coloro che dispongono di un computer a casa il 32% ha una postazione per connettersi dalla propria stanza; un’abitudine maggiormente diffusa tra i ragazzi tra gli 11 e i 13 anni (39%).
6 intervistati su 10 dichiarano, inoltre, di utilizzare Internet da soli.
Un altro fattore di rischio piuttosto diffuso tra i giovani che si connettono a Internet riguarda l’uso di identità fittizie. 1 ragazzo su 3 afferma di non utilizzare mai la propria identità in rete o di farlo raramente; un dato in linea con il 37% di coloro che confermano di aver fatto amicizia con perfetti sconosciuti.
Ancor più preoccupante è quel 19% che confessa di aver incontrato nella vita offline le persone conosciute sul web e quel 13% di ragazzi tra i 14 e i 20 anni che si sono esposti al fenomeno del [i]sexting[/i] (dall’inglese “sex” – sesso – e “texting” – invio di messaggi virtuali) dando il proprio numero di cellulare a estranei conosciuti in chat. 1 studente su 4 dichiara di aver ricevuto contenuti a sfondo sessuale (tendenza più che raddoppiata rispetto al 2011).
“Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per far sì che i giovani imparino a navigare con prudenza in internet e per aiutare, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”. “Questa iniziativa ne è un esempio tangibile per far vivere la rete internet come una grande opportunità e non un pericolo per i nostri figli “ ha dichiarato Roberto Sgalla – Direttore Centrale delle Specialità della Polizia di Stato.
“La tutela dei minori online è un atto di responsabilità collettiva che dev’essere condivisa da genitori, istituzioni e operatori. La lotta al cyberbullismo e all’adescamento virtuale non può prescindere dalla sinergia di queste forze e dall’educazione ad un uso consapevole della rete. Abbiamo il dovere come genitori, di stare accanto ai nostri figli nella vita online proprio come facciamo offline”. Così Maria Rita Munizzi, Presidente nazionale Moige – movimento genitori.