
di Nando Giammarini
Michele Di Cesare – 61 anni, ragioniere, quadro del pubblico impiego collocato a riposo – è uno dei candidati sindaci al Comune di Cagnano Amiterno (L’Aquila) nella competizione elettorale del prossimo maggio, a capo di una lista civica denominata “Venti di Cambiamento”.
Il suo impegno, carico di sprint e voglia di fare al servizio della terra natia, è volto a riscoprire quelli che sono i grandi valori di solidarietà e coesione sociale. Nitido specchio di una vera Comunità. Ci accoglie nella sede del comitato elettorale e – dopo aver degustato un caffè insieme – accetta volentieri di rispondere alle nostre domande.
Di Cesare, che inizialmente aveva condiviso la linea del precedente sindaco Donato Circi – dimessosi poco prima della fine del mandato, subito dopo quelle rassegnate da sette consiglieri della sua maggioranza, fatto unico nella storia politica dei Comuni dell’Alta Valle dell’Aterno – ad un anno di distanza dall’elezione dello stesso prese pubblicamente le distanze con queste parole: «La cattiva gestione politica del nostro Sindaco improntata non alla valorizzazione e alla salvaguardia dei cittadini di Cagnano ma contro il nostro paese». Iniziamo da qui l’intervista.
Quanto ha influito, in questo periodo di crisi in cui vengono tagliati continuamente fondi agli Enti Locali, la sua idea nei confronti dell’ultimo Sindaco dimissionario sulla scelta di candidarsi alla guida di Cagnano Amiterno?
Il motivo principale è quello per cui negli ultimi 15 anni a Cagnano non è cambiato praticamente nulla, oltre a qualche operazione di facciata. Si sono succedute varie Amministrazioni, ma niente di fatto: una è stata la fotocopia dell’altra. Nessun cambiamento visibile e per questo voglio dare un segnale d’inversione di rotta alla nostra Comunità.
Le altre ragioni che lo hanno indotto a scendere in campo?
«Innanzitutto le radici, le tradizioni, la cultura della mia terra che debbono essere sempre salvaguardate, poi il pressante invito degli amici che mi hanno esortato visto che ho tempo a disposizione avendo lasciato il lavoro dopo quarant’anni di onorato servizio. Praticamente sto passando ad altro incarico, quello al servizio della popolazione di Cagnano nei cui confronti nutro sentimenti di stima, affetto, amicizia, simpatia».
Vi siete già presentati alla bella cittadina di montagna e – almeno a giudicare dal battesimo ufficioso, quello ufficiale avverrà prossimamente – sembra che intorno al vostro progetto politico via sia un buon interesse. A parte il dato statistico, quali sono gli elementi di discontinuità rispetto al passato?
«Da parte nostra il primo elemento di discontinuità è l’entusiasmo della gente verso la novità rappresentata dalla nostra lista, che non a caso abbiamo denominato
”Venti di Cambiamento”. Per le altre liste è una continuità nel senso che è l’opposizione alla Giunta uscente che si ripropone».
Come intendete rapportarvi con La Sacci, la più grande fabbrica locale che da lavoro a tanta gente, soprattutto pensate di avviare un dialogo franco, costruttivo e lungimirante sviluppando una politica che sia di difesa occupazionale e tutela dell’ambiente?
«Questo è un punto delicatissimo, poichè contempla le condizioni di vita e di lavoro delle persone. Premesso che sul fronte costi l’azienda è enormemente facilitata poiché ha la materia prima sul posto, mi attiverò immediatamente per risolvere in maniera positiva tutte le altre problematiche che nasceranno. A questo fine abbiamo inserito in lista un candidato, un sindacalista, che conosce bene i problemi dei lavoratori ed è avvezzo alle trattattive nazionali, portando a casa risultati concreti. Il tutto in funzione dell’attuale cambiamento di proprietà in atto che potrebbe recare novità all’ultimo minuto, ma ancora non si sono espressi sul futuro della Sacci. Su questo saremo vigili e chiameremo il territorio ad una mobilitazione generale se mai ce ne fosse bisogno».
Alla luce dei recenti sviluppi e della polemica ancora in atto, tra l’Amministrazione uscente e la Regione, circa il problema di usare Css (combustibile solido secondario) quale pensa possa essere la soluzione migliore?
«Noi, “Venti di Cambiamento“, vogliamo il rispetto dell’ambiente con tutte le sue conseguenze e la tutela dei lavoratori. Premesso ciò il problema va affrontato con tutte le cautele del caso con la cittadinanza, i tecnici e gli esperti, per vedere se il nuovo combustibile inquina più del carbone. Oserei dire, per il bene di tutti, che si deve arrivare ad una soluzione condivisa, in quanto non è pensabile di gestire una fabbrica in continuo contrasto con il territorio».
Sul fronte del turismo che potrebbe sviluppare possibilità d’impiego di giovani locali e frenare quindi l’esodo, valorizzando le tante bellezze naturali, come intende muoversi?
«Nel nostro programma c’è anche il progetto di valorizzare il turismo locale iniziando dal gemellaggio internazionale con un Comune del Canada. Poi abbiamo un agriturismo in Cascina, di proprietà Comunale, realizzato da una delle precedenti Amministrazioni che intendiamo ristrutturare, mettendolo a norma, e darlo in gestione. Creando una sorta di agricampeggio che in questa occasione dell’adunata Nazionale degli alpini del 15,16,17 maggio poteva essere utilizzata anche come struttura ricettiva. Un’altra opportunità, purtroppo, persa per Cagnano».
Quali obiettivi vi siete proposti, quali progetti intendete realizzare in tempi ragionevoli e con quali risorse finanziarie?
«Il grande progetto che la mia amministrazione, se vincerà le elezioni, vuole realizzare è la messa in sicurezza della strada di Rio, con immissione diretta sulla super strada. Essa aprirà nuovi orizzonti, anche economici, verso l’Alto Lazio e le Marche. Cercheremo di reperire fondi della Comunità Europea. Ci sono buone possibilità e soprattutto la volontà di realizzarla».
Cosa avete in mente per le persone più deboli di Cagnano, i bambini e gli anziani?
«Per gli anziani abbiamo un’attenzione particolare; il loro ruolo sarà valorizzato attraverso iniziative e attività specifiche. Il potenziamento dell’assistenza sanitaria; l’espansione dei centri anziani, la possibilità di organizzare dei centri estivi per portarli al mare anche in considerazione del fatto che in questi ultimi anni Cagnano non ha più usufruito del servizio, prestando maggiore attenzione ai soggetti diversamente abili. Analogo interesse viene rivolto ai bambini, classe dirigente del domani. Pensiamo, d’accordo con le istituzioni scolastiche, di migliorare l’offerta formativa, potenziando il laboratorio linguistico, realizzato con il contributo dell’associazione culturale la Chenga, le strutture sportive; organizzare al meglio il trasporto dei piccoli dalle loro abitazioni a scuola».
Come pensate di rapportarvi con le varie feste paesane che hanno il merito di richiamare, nelle varie Frazioni del Comune, un vasto pubblico estivo?
«Pensiamo di organizzare, con il fattivo contributo di tutte le Frazioni, una grande festa di qualche giorno, ferme restando quelle che sono le varie tradizioni religiose dei singoli paesi intenti a festeggiare i propri Santi Patroni».
Cosa si sente di dire agli elettori di Cagnano affinchè gli accordino il proprio consenso?
«Chiedo ai cittadini di Cagnano di accordarmi la loro fiducia per la rinascita e lo sviluppo del Comune capoluogo e delle frazioni, partendo da un’ottica di rispetto, onestà e giustizia cui debbono far costante riferimento coloro che si apprestano a gestire la cosa pubblica. Cercherò, per quanto possibile, di coinvolgere i cittadini alla partecipazione nelle scelte della collettività poiché il Comune è, e deve essere, la casa di tutti. Partendo da questi nobili presupposti metterò a disposizione la mia competenza e la capacità di ascolto che mi ha sempre contraddistinto».
[i]Nelle prossime settimane analoghe interviste riguarderanno anche gli altri candidati sindaci[/i].