Basilica San Bernardino, uno scrigno di tesori

30 aprile 2015 | 12:00
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Basilica San Bernardino, uno scrigno di tesori

di Francesca Marchi e Maria Chiara Zilli

Una bellezza che toglie il fiato. E’ questa la sensazione che avvolge l’anima e lo sguardo quando si varca l’ingresso della basilica di San Bernardino, cuore pulsante dell’aquilanità.

La chiesa, dopo complessi lavori di restauro, sarà riconsegnata agli aquilani il 2 maggio e il corpo di San Bernardino tornerà nella sua casa con una solenne processione che partirà dalla chiesa temporanea di S. Bernardino a piazza d’Armi.
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Intanto oggi la Fondazione Carispaq e il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Lazio-Abruzzo-Sardegna hanno offerto alla stampa un’anteprima per spiegare e raccontare i lavori effettuati per restituire bellezza e sicurezza al prezioso gioiello monumentale aquilano.

Alla presentazione dei lavori di restauro hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani, il provveditore Opere Pubbiche Lazio-Abruzzo-Sardegna Roberto Linetti, il ministro provinciale dell’ordine dei frati minori padre Carlo Serri, la soprintendente unica per l’Archeologia, Belle arti e Paesaggio per la città dell’Aquila e i comuni del cratere Maria Alessandra Vittorini e il direttore del Polo museale dell’Abruzzo Lucia Arbace. Presenti anche Fracesca Storaro, che ha progettato il nuovo impianto di illuminazione della basilica e l’architetto Maurizio D’Antonio del Provveditorato che ha seguito tutte le fasi del restauro.

La soprintendente Vittorini nel restauro della chiesa ha avuto un ruolo importante, ha infatti seguito tutto il percorso insieme al provveditorato. «Una grande responsabilità – ha sottolineato – che è anche un segnale per la città». «Ci sono stati un esame e una visione congiunta con il provveditorato sull’andamento dei lavori – ha spiegato – Ogni monumento è un libro che contiene le stratificazioni storiche. La complessità di San Bernardino è enorme, per via della ricchezza e vastità delle decorazioni». «Il risultato di questo lavoro è favoloso – ha concluso – Ricordo le fasciature, le prove di colore e tutti i sopralluoghi fatti».

Lucia Arbace ha parlato di «un momento di festa». «Ho avuto la fortuna di seguire passo passo i lavori», ha spiegato.

La sera dell’inaugurazione la basilica svelerà anche una particolare illuminazione che, grazie al contrasto dei colori, renderà ancora più bella la struttura. Si tratta, in particolare, in una illuminazione a led particolarissima, 150 lux, ovvero senza raggi infrarossi per rispettare i colori del soffitto. Una scelta importante anche dal punto di vista della conservazione.

Il progetto per l’illuminazione, nato da un lavoro di squadra, esalterà gli elementi di tonalità neutra, come i colori della navata, e gli elementi di tonalità calda, come l’organo e l’altare.

L’ITER DEI LAVORI – I lavori di restauro della basilica sono durati circa quattro anni. Una sinergia di intenti tra la Fondazione Carispaq, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e le Soprintendenze abruzzesi ha fatto si che la grande basilica, seconda per importanza solo a Santa Maria di Collemaggio, voluta alla fine del quattrocento da San Giovanni da Capestrano per ospitare le sacre spoglie di San Bernardino da Siena, tornasse fruibile per la comunità di fedeli e cittadini in così breve tempo.

Già a fine 2010, in concomitanza con i primi interventi di messa in sicurezza e consolidamento della parte absidale e della Cupola, la Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila ha deciso di intervenire per il restauro dell’imponente e prezioso cassettonato ligneo della metà del settecento, opera di Ferdinando Mosca da Pescostanzo con tele del pittore barocco Girolamo Cenatiempo. Il cantiere del restauro, per iniziativa della Fondazione Carispaq, è stato aperto anche alle visite del pubblico, che poteva raggiungere il soffitto a 25 metri di altezza tramite l’ascensore del cantiere, che fu attivato sfruttando i ponteggi della messa in sicurezza e in attesa che partisse l’intervento sull’edificio.

Al termine dei lavori di restauro sul soffitto, giugno 2012, il Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Lazio Abruzzo Sardegna ha dato il via all’iter amministrativo per l’avvio del cantiere di restauro della chiesa con la grande cupola e il campanile.

La riconsegna della Basilica di San Bernardino da Siena, uno dei simboli del patrimonio culturale dell’Abruzzo, segna un momento importante per la comunità aquilana, che ritrova non soltanto un luogo di culto nel centro storico della città, ma recupera un luogo dal forte valore identitario in un momento di grave disagio sociale.

Restano attualmente da completare solo i restauri delle cappelle laterali e radiali, ma la chiesa rimane comunque agibile e utilizzabile per le celebrazioni liturgiche che ripartiranno regolarmente domenica 3 maggio, inizialmente con la celebrazione di tre messe, due nella mattinata e una vespertina.

«La riconsegna della basilica – ha dichiarato il presidente della Fondazione Carispaq Marco Fanfani– rappresenta un ritorno alla normalità attraverso il recupero dell’identità collettiva».

GUARDA LE FOTO DI MARCELLO SPIMPOLO:

[url”Alla riscoperta della basilica di San Bernadino”]http://ilcapoluogo.globalist.it/Detail_News_Display?ID=117394&typeb=0&Alla-riscoperta-della-Basilica-di-San-Bernardino-[/url]