
Proclamati gli eletti in provincia al fianco del ‘nuovo’ Antonio, alla guida dell’ente/ibrido in liquidazione.
L’Aquila assiste intorpidita mentre il territorio provinciale gestisce il nuovo ente di secondo livello.
Americo Montanaro conquista il decimo scranno del consiglio provinciale di L’Aquila presieduto da Antonio De Crescentiis. Dopo un attento riconteggio, l’assessore della giunta Quaglieri di Trasacco ha avuto la meglio, seppur per una manciata di voti, sul suo diretto concorrente, il sindaco di Acciano, Fabio Camilli che sarebbe stato il settimo consigliere del centrosinistra, rimasto invece fuori dall’assise.
Con Montanaro, FI acquisisce il terzo consigliere.
Al fianco del neo-presidente siederanno quindi per il centro sinistra: Nicola Pisegna Orlando, Gianclemente Berardini, Emilio Cipollone, Fabrizio D’Alessandro, Agata Di Meo, Roberta Salvati; per il gruppo di Forza Italia Paolo Federico, Gianluca Alfonsi e Americo Montanaro, mentre il Nuovo centro destra sarà rappresentato da Felicia Mazzocchi.
Balza agli occhi l’imbarazzante assenza degli aquilani che sono stati sopraffatti dai cugini marsicani, 6 consiglieri su 10 totali.
«Lavoreremo con il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso per mettere in campo una legge di riordino delle deleghe da conferire alla Provincia» ha detto il neo presidente De Crescentiis, che non ci sta a fare la parte del liquidatore dell’ente.
«Obiettivo principale è il reperimento delle risorse – ha aggiunto – e poi lo studio delle soluzioni per gestire viabilità, scuole, ambiente ed urbanistica. Credo che la Provincia abbia molto da dare ancora – ha concluso – ma dipende da quello che si vuole realizzare».
De Crescentiis è stato eletto con il 61% dei voti, un risultato atteso, a causa del meccanismo del voto che esclude i cittadini delegando gli amministratori dei Comuni. Essendo le amministrazioni degli enti quasi tutte di sinistra e dando il nuovo sistema di voto maggiore peso alle città più popolose, l’elezione del candidato di centro sinistra era attesa.
Sia De Crescentiis che Federico, candidato presidente non eletto, potranno mantenere i rispettivi ruoli svolti nei Comuni di provenienza.
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