Con i bambini non si scherza

10 maggio 2015 | 16:10
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Con i bambini non si scherza

di Walter Marcone

Il 21 aprile il Cardinale Segretario di Stato ha approvato per mandato del Sommo Pontefice, ad experimentum per tre anni lo Statuto della Pontificia Commissione per la Tutela dei minori, la cui bozza era stata presentata per l’approvazione dal Card. Sean P. O’Malley, Presidente della medesima Commissione.

Mai più crimini contro i minori nella Chiesa: è quanto afferma Papa Francesco nel Chirografo con cui ha istituito, il 22 marzo 22 , la Commissione per la Tutela dei Minori.L’otto maggio è stato pubblicato il documento pontificio insieme allo Statuto della Commissione approvato, ad experimentum per tre anni, dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin per mandato di Papa Francesco.

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Il 22 marzo di quest’anno il Pontefice aveva promulgato un suo atto istitutivo della Pontificia Commissione in cui ricordava che “L’effettiva tutela dei minori (Minorum tutela actuosa) e l’impegno per garantire loro lo sviluppo umano e spirituale consono alla dignità della persona umana fanno parte integrante del messaggio evangelico che la Chiesa e tutti i suoi membri sono chiamati a diffondere nel mondo. Dolorosi fatti hanno imposto un profondo esame di coscienza da parte della Chiesa e, insieme con la richiesta di perdono alle vittime e alla società per il male causato, hanno portato ad avviare con fermezza iniziative di vario genere nell’intento di riparare il danno, fare giustizia e prevenire, con tutti i mezzi possibili, il ripetersi di episodi simili in futuro.

In tale linea, avendo sentito i consigli di numerosi Cardinali e membri del Collegio episcopale, così come quelli di altri collaboratori ed esperti nelle materie che interessano questo settore, ho deciso di continuare l’opera già iniziata dai miei Predecessori stabilendo presso la Santa Sede una Commissione permanente con lo scopo di promuovere la tutela della dignità dei minori e degli adulti vulnerabili, attraverso le forme e le modalità, consone alla natura della Chiesa, che si ritengano più opportune, nonché di cooperare a tale scopo con quanti individualmente o in forma organizzata perseguono il medesimo obiettivo.

Come ho avuto la possibilità di evidenziare durante un incontro con alcune vittime di abusi sessuali, faccio affidamento sui membri di questa Commissione per la tutela efficace dei minori e degli adulti vulnerabili, a prescindere dal credo religioso che professano, perché essi sono i piccoli che il Signore guarda con amore. Ai miei collaboratori chiedo tutto l’impegno possibile affinché mi aiutino a rispondere alle esigenze di questi piccoli.

Compito specifico della Commissione sarà quello di propormi le iniziative più opportune per la protezione dei minori e degli adulti vulnerabili, sì da realizzare tutto quanto è possibile per assicurare che crimini come quelli accaduti non abbiano più a ripetersi nella Chiesa.

La Commissione promuoverà, unitamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede, la responsabilità delle Chiese particolari per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili.

Concludendo che per queste ragioni, istituiva la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori.

Pontificia Commissione che è il primo adempimento in quanto occorre “realizzare tutto quanto è possibile – afferma Papa Francesco – per assicurare che crimini come quelli accaduti” contro i minori “non abbiano più a ripetersi nella Chiesa”. “Ai miei collaboratori – scrive nel Chirografo – chiedo tutto l’impegno possibile affinché mi aiutino a rispondere alle esigenze di questi piccoli”.

Sottolineando il fatto che in questo modo ha deciso di continuare l’opera dei suoi predecessori, il Papa rileva che scopo della Commissione è quello di promuovere, unitamente alla Congregazione per la Dottrina della Fede, la responsabilità delle Chiese particolari per la protezione di tutti i minori e degli adulti vulnerabili”.

In questo senso, la Commissione collaborerà “con quanti individualmente o in forma organizzata perseguono il medesimo obiettivo”.

Il Pontefice ricorda quindi i “dolorosi fatti” che “hanno imposto un profondo esame di coscienza da parte della Chiesa” e che, “insieme con la richiesta di perdono alle vittime e alla società per il male causato, hanno portato ad avviare con fermezza iniziative di vario genere nell’intento di riparare il danno, fare giustizia e prevenire, con tutti i mezzi possibili, il ripetersi di episodi simili in futuro”.

“L’effettiva tutela dei minori (Minorum tutela actuosa) e l’impegno per garantire loro lo sviluppo umano e spirituale consono alla dignità della persona umana – si legge ancora nel Chirografo – fanno parte integrante del messaggio evangelico che la Chiesa e tutti i suoi membri sono chiamati a diffondere nel mondo”.

Con la pubblicazione dello Statuto, la Commissione entra nella sua piena operatività.

La Santa Sede in occasione della pubblicazione del dossier ONU su pedofilia e tutela dei minori aveva promesso la massima attenzione a quanto in esso contenuto , respingendo però ogni tentativo di interferire nell’insegnamento della Chiesa cattolica sulla dignità della persona umana e nell’esercizio della libertà religiosa.La Santa Sede ha così reiterato il suo impegno a difesa e protezione dei diritti del fanciullo, in linea proprio con i principi promossi dalla Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo e secondo i valori morali e religiosi offerti dalla dottrina cattolica.

Di più. Papa Francesco nell’udienza generale dell’otto maggio In Piazza S. Pietro ha affermato che “ogni bambino abbandonato, emarginato, vittima di una qualche forma di violenza è “un grido che sale a Dio”. Durante la stessa udienza ha parlato della “passione dei bambini” ed esortando famiglie e istituzioni a occuparsi con amore di loro.

Ha affermato testualmente :“Tanti bambini fin dall’inizio sono rifiutati, abbandonati, derubati della loro infanzia e del loro futuro. Qualcuno osa dire, quasi per giustificarsi, che è stato un errore farli venire al mondo. Questo è vergognoso! Non scarichiamo sui bambini le nostre colpe, per favore! I bambini non sono mai ‘un errore’. La loro fame – ha sostenuto Francesco –non è un errore, come non lo è la loro povertà, la loro fragilità, il loro abbandono – tanti bambini abbandonati per le strade; e non lo è neppure la loro ignoranza o la loro incapacità – tanti bambini che non sanno cosa è una scuola – e non lo è neppure tutto questo. Semmai, questi sono motivi per amarli di più, con maggiore generosità. Che ne facciamo delle solenni dichiarazioni dei diritti dell’uomo dei diritti del bambino, se poi puniamo i bambini per gli errori degli adulti?”.

E ancora di seguito :“Coloro che hanno il compito di governare, di educare, ma direi tutti gli adulti, siamo responsabili dei bambini e di fare ciascuno – ha proseguito il Papa – ciò che può per cambiare questa situazione. Mi riferisco alla passione dei bambini. Ogni bambino emarginato, abbandonato, che vive per strada mendicando e con ogni genere di espedienti, senza scuola, senza cure mediche, è un grido che sale a Dio e che accusa il sistema che noi adulti abbiamo costruito. E purtroppo questi bambini sono preda dei delinquenti, che li sfruttano per indegni traffici o commerci, o addestrandoli alla guerra e alla violenza”.

E tuttavia, ha sottolineato Francesco, “anche nei Paesi cosiddetti ricchi tanti bambini vivono drammi che li segnano in modo pesante, a causa della crisi della famiglia, dei vuoti educativi e di condizioni di vita a volte disumane. In ogni caso sono infanzie violate nel corpo e nell’anima. Ma nessuno di questi bambini è dimenticato dal Padre che è nei cieli! Nessuna delle loro lacrime va perduta! Come neppure va perduta la nostra responsabilità, la responsabilità sociale delle persone, di ognuno di noi e dei Paesi”.

Ricordando il passo del Vangelo in Gesù rimproverò i suoi discepoli perché allontanavano i bambini di quei genitori che glieli portavano perché li benedicesse, il Papa ha affermato: “Che bella questa fiducia dei genitori, e questa risposta di Gesù! Come vorrei che questa pagina diventasse la storia normale di tutti i bambini! E’ vero che grazie a Dio i bambini con gravi difficoltà trovano molto spesso genitori straordinari, pronti ad ogni sacrificio e ad ogni generosità. Ma questi genitori non dovrebbero essere lasciati soli! Dovremmo accompagnare la loro fatica, ma anche offrire loro momenti di gioia condivisa e di allegria spensierata, perché non siano presi solo dalla routine terapeutica”.

Francesco ha poi stigmatizzato quelle che ha definito “formule da difesa legale d’ufficio” che con un “dopo tutto, noi non siamo un ente di beneficenza” o un “ci spiace, non possiamo farci nulla”, mostrano indifferenza verso le esigenze dei più piccoli e dei loro genitori. “Queste parole – ha detto Francesco – non servono quando si tratta dei bambini, sui quali “troppo spesso sui bambini ricadono gli effetti di vite logorate da un lavoro precario e malpagato, da orari insostenibili, da trasporti inefficienti… Ma i bambini pagano anche il prezzo di unioni immature e di separazioni irresponsabili, sono le prime vittime; subiscono gli esiti della cultura dei diritti soggettivi esasperati, e ne diventano poi i figli più precoci. Spesso assorbono violenza che non sono in grado di ‘smaltire’, e sotto gli occhi dei grandi sono costretti ad assuefarsi al degrado”.

Francesco ha concluso sottolineando la “maternità” della Chiesa al servizio dei bambini e delle loro famiglie, ribadendo che “con i bambini non si scherza” e evidenziando la bellezza di una società in cui valesse questo principio: “E’ vero che non siamo perfetti e che facciamo molti errori. Ma quando si tratta dei bambini che vengono al mondo, nessun sacrificio degli adulti sarà giudicato troppo costoso o troppo grande, pur di evitare che un bambino pensi di essere uno sbaglio, di non valere niente e di essere abbandonato alle ferite della vita e alla prepotenza degli uomini”. A “questa società – ha chiosato Francesco – molto sarebbe perdonato, dei suoi innumerevoli errori. Molto, davvero”.

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