Penne Nere a San Bernardino, 2 mila persone riempiono la basilica

16 maggio 2015 | 18:51
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Penne Nere a San Bernardino, 2 mila persone riempiono la basilica

Oltre 2.000 persone hanno assistito nella Basilica di San Bernardino, gremita fino all’inverosimile, alla messa celebrata dall’Ordinario Militare per l’Italia, Santo Marcianò, nella seconda giornata dell’88esima Adunata Nazionale degli Alpini all’Aquila.

Davanti all’edificio sacro, riaperto il 2 maggio scorso dopo il sisma del 2009, migliaia di persone hanno seguito la santa messa davanti a un maxischermo.

A concelebrare la messa, insieme all’Arcivescovo Giuseppe Petrocchi, monsignor Bruno Fasani, direttore de L’Alpino, rivista ufficiale dell’Associazione Nazionale Alpini (Ana).

«Siamo debitori verso le nuove generazioni di segnali di grande speranza – ha detto Fasani prima dell’inizio della messa – Credo che San Bernardino e tutto quello che si è messo in moto con questa Adunata sia un grande messaggio. Se noi siamo stati capaci subito dopo il terremoto di mettere in piedi questi segnali di speranza è un modo per dire alle giovani generazioni ‘non pensate di andarvene da qui, rimanete e costruite qui il vostro futuro perché non solo dalle vostre mani, ma anche da quelle di chi vi vuole bene c’è la possibilità che questa terra torni a rifiorire’».

«Ogni realtà umana si identifica con quello che possiede – ha aggiunto – Moralmente la cosa più bella dell’Aquila non è solo la sua storia, ma sono anche Celestino V e San Bernardino, due giganti nella storia oltre che nella chiesa». «In questo momento – ha sottolineato Fasani – San Bernardino è il segnale dell’Aquila che risorge. Io ho visitato la chiesa ristrutturata, è un inno di speranza, un canto al cielo che L’Aquila può risorgere. Andare a San Bernardino per gli aquilani penso che sia in questo momento identificarsi con un progetto di creazione nuova, anzi di ri-creazione».