
Ercole Di Nicola, responsabile dell’area tecnica dell’Aquila Calcio, aveva un ruolo di primo piano nell’organizzazione che agiva a livello internazionale scoperta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, finalizzata alla combine di partite di Lega Pro e anche di serie B.
Il gruppo, che nelle carte degli inquirenti era definito “criminale”, aveva rapporti anche con esponenti vicini alla ‘ndrangheta e poteva disporre di investitori internazionali che puntavano somme milionarie su partite combinate attraverso la corruzione di dirigenti e calciatori.
Le partite “truccate” stando ai magistrati sono Pisa-Torres (Coppa Italia Lega Pro); Juve Stabia-Lupa Roma; Santarcangelo-L’Aquila; Grosseto-Santarcangelo; L’Aquila-Savona; Prato-Santarcangelo; Cremonese-Pro Patria; Monza-Torres; Bassano-Monza; Torres-Pro Patria; Pro Patria-Pavia; L’Aquila-Tuttocuoio. Di Nicola cerca di non coinvolgere direttamente L’Aquila che, infatti, vince le partite, ragione per la quale sono gli avversari ad essere pagati per perdere.
“[i]Di Nicola, noto professionista del calcio [/i]- si legge nell’ordinanza – [i]mette a frutto il suo ruolo e la rete di conoscenze in cui è bene inserito, organizzando e realizzando frodi sportive che, tornando a vantaggio della ‘sua’ squadra, portano lustro alla sua attività e soddisfano la sua ambizione. Di Nicola non si limita ad agire nel contesto a lui naturale, quale quello del girone in cui è inserita la ‘sua’ L’Aquila, procacciando vittorie truccate alla compagine sportiva cui appartiene, ma invade anche campi inseriti in gironi diversi della Lega Pro e addirittura riesce a introdursi nel campionato di serie B, cedendo ai complici, dietro finanziamento della ‘combine’, informazioni su partite combinate del torneo ‘cadetto'[/i]”.
Nelle 1.330 pagine del decreto di fermo della Dda di Catanzaro compare anche il nome di Massimiliano Solidoro, 42 anni, ex calciatore dilettantistico e ex collaboratore tecnico dell’ex allenatore del Savona Di Napoli.
Stamani agenti della Squadra Mobile genovese hanno perquisito l’abitazione di Solidoro nel centro storico di Genova, un garage e la residenza della sua fidanzata.
All’ex giocatore, cui è contestato il reato di frode in manifestazione sportiva, sono stati sequestrati smartphone e tablet. Solidoro è accusato di aver fatto da intermediario per il mister biancoblù Di Napoli con il direttore sportivo dell’Aquila Ercole Di Nicola. Solidoro, secondo quanto si evince dalle carte dell’indagine, si sarebbe recato prima a Roma e poi in Abruzzo il 22 novembre scorso proprio per organizzare la combine.
“Di Nicola – scrive la Procura calabrese – con l’intermediazione di Solidoro offriva-prometteva a Di Napoli denaro, o altra utilità o vantaggio, affinché la squadra del Savona uscisse sconfitta dall’incontro di calcio di Lega Pro Girone B con l’Aquila, disputato in data 23 novembre e conclusosi con l’effettiva vittoria degli abruzzesi.
Tra le tante intercettazioni registrate dalla polizia c’è un dialogo in cui Di Nicola contatta Solidoro per conoscere la sua posizione e si informa “se fosse attrezzato”. L’ex attaccante dilettantistico genovese replica dicendo “Io no, il mio amico si”. Secondo quanto appreso, Solidoro sarebbe anche coinvolto nella mancata combine sempre tra l’Aquila e il Tuttocuoio. In quella circostanza, secondo quanto emerge dalle carte dell’indagine, avrebbe appoggiato un amico albanese residente a Vado Ligure (Savona) Edmond Nerjaku, che aveva denaro da scommettere su quell’evento. La combine però non riesce e c’è il rischio di uno scontro tra l’albanese e il direttore sportivo dell’Aquila: “Perché – spiega Solidoro a Di Nicola – come si muove lui dietro ha degli… dei colossi, dei colossi ma tu non puoi neanche immaginare e di conseguenza per quello non… basta una cosa fatta bene e noi stiamo tutti benissimo e soprattutto possiamo programmare un lavoro comune senza problemi senza… perché se c’è da far qualcosa si fa se non c’è da fare non si fa, semplice, semplicissimo senza nessuno tipo di problema”.