
di Claudia Giannone
«Stringiamo i denti – ha affermato il presidente rossoblù Corrado Chiodi, in una giornata tormentata per la società aquilana – e andiamo avanti. Abbiamo sempre cercato di dare tutto a L’Aquila e continueremo così. Ercole ha sempre fatto tanto per noi, vedremo come andranno le cose e ci regoleremo di conseguenza».
Poche le parole del numero uno dell’Aquila Calcio: Chiodi, che come tutti gli altri membri della compagine societaria è stato messo fuori dalla questione, almeno per il momento, è apparso da subito sconcertato, dopo aver ricevuto la notizia.
Tante voci all’interno della città già da mesi, ma solo semplici chiacchiere da bar che solo ora hanno trovato conferme: alcune partite che sembravano sospette sono state oggetto di critica da parte della popolazione, al tempo che fu, ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare un terremoto di questo tipo.
Di Nicola resta solamente indagato, anche se come uno dei principali dell’operazione.
Ora i tifosi, com’è giusto che sia, si chiedono il perché di tante cose, tra cui il motivo di alcune operazioni fatte durante il campionato, in partite così dubbie da non sembrare neanche reali. Partite che sembravano flebili speranze, ma che si sono rivelate condanne, in una situazione adesso ancora più torbida.
Altro interrogativo dei supporters, in una giornata calda e non solo per il clima: quale sarà il futuro della squadra? Si parla di ammende, di punti di penalizzazione, forse più probabili, e addirittura di retrocessione. Niente da escludere al momento, ma allo stesso tempo tutto da escludere: se non si andrà avanti, non sarà possibile neanche fare supposizioni. Solo il tempo potrà svelare molto di più sulle sorti di una compagine dalla storia travagliata.
Resta invariata, nel frattempo, la convocazione di una riunione del Supporters’ Trust per questa sera alle ore 19: programmata con un altro ordine del giorno, darà occasione ai tifosi di confrontarsi e di esprimere il proprio pensiero, anche riguardo al momento sconvolgente della società.