
di Claudia Giannone
Questo il primo striscione che fa sentire la voce del gruppo organizzato Red Blue Eagles L’Aquila 1978: parole di sdegno da parte di chi ha sempre amato e continua ad amare non chi ha in mano la squadra della città, ma la maglia stessa. Un rapporto da tempo minato con l’ormai ex responsabile dell’area tecnica Ercole Di Nicola si è quindi andato ad incrinare maggiormente: se fino a questo punto i supporters aquilani potevano non avere una gran simpatia per quello che nelle intercettazioni viene definito lo “zingaro di Morro d’Oro”, dovevano comunque attendere soltanto dei risultati che, almeno in parte, sono arrivati.
“Fine stagione, tiriamo le somme: mancato controllo, nessuna programmazione e poca passione ci hanno portato a questa situazione… Al di là dei risultati, vogliamo presidenti innamorati!”
Sempre presente la questione Di Nicola, ma questa volta in relazione ad una questione ben più grande: la società. Una società che si è affidata totalmente al proprio responsabile dell’area tecnica, una società che ha ammesso i propri errori e le proprie assenze: solo in un momento di difficoltà della compagine, infatti, Chiodi e Mancini sono tornati sulla scena e hanno promesso una presenza maggiore nella questione sportiva, dichiarando di non essere stati davvero partecipi per un certo periodo di tempo. Ma anche nell’ambito societario, chi avrebbe potuto immaginare che un soggetto, secondo loro, apparentemente affidabile come Ercole Di Nicola avrebbe potuto utilizzare L’Aquila Calcio per i propri scopi personali?
Presidente e vice dovrebbero essere sempre un punto fermo nella squadra, a prescindere dalla fiducia riposta negli altri membri, ma dopo questo grave avvenimento le cose dovrebbero essere cambiate: comprendere gli errori serve proprio come lezione per non ripeterli successivamente. Nonostante tutto, se davvero la questione Dirty Soccer non riguardasse altri personaggi oltre Di Nicola, resterebbero dubbi sul fatto che con controlli più adeguati sarebbe stato semplice fermare tutto prima del danno maggiore. Le colpe della società sono ben altre e poco riguardano il fatto in sé: ma almeno adesso, cara società, abbi fiducia solo nei tuoi mezzi e nelle tue capacità.
Non sarà più possibile fare affermazioni come quella del presidente Chiodi di circa un anno e mezzo fa: il numero uno rossoblù, infatti, in seguito alle critiche rivolte al tempo che fu all’ex ds, spezzò una lancia a suo favore, aggiungendo che nel momento in cui Ercole Di Nicola fosse andato via dall’Aquila Calcio, anche lui avrebbe abbandonato la barca. Troppa fiducia riposta in una sola persona, troppa importanza data a chi, successivamente, si vantò del proprio potere: in futuro, sarà fondamentale che ognuno rispetti il proprio ruolo, senza deleghe.