Sit-in operatori Cup, la Asl risponde

29 maggio 2015 | 16:19
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Sit-in operatori Cup, la Asl risponde

di Francesca Marchi

«Siamo in riunione in Direzione Generale. Aspettiamo risposte da parte della Gpi di Trento. Noi siamo terzi, perché c’è una ditta che esce e una che entra. Siamo sicuramente garanti del rispetto del capitolato che prevede la riassunzione con contratti a tempo indeterminato. Aspettiamo risposte dalla nuova società e solo allora potremo decidere una posizione ferma da parte della direzione che vuole salvaguardare i posti di lavoro».

Questa la risposta che dà a [i]Il Capoluogo.it[/i] il direttore responsabile del Cup per la Asl, Quirino Bisegna sulla vicenda che vede coinvolti 32 dipendenti aquilani che da anni prestano servizio presso il Centro unico di prenotazione e che con il cambio di appalto hanno visto trasformato il loro contratto di lavoro: da indeterminato a contratto a termine di sei mesi.

In queste ore, il manager della Asl 1 Giancarlo Silveri è irreperibile, ma a quanto pare è in riunione negli uffici di Via Saragat in attesa di risposte da parte della Gpi di Trento.

Che ne sarà dei 32 dipendenti?

A oggi non ci sono risposte certe, ma una sorta di tutela arriva dalla società uscente, la Coop Capodarco che invece di licenziare i lavoratori il 31 maggio ha deciso di congelare i loro contratti per 4 giorni in attesa di risposte da parte della Direzione Territoriale del Lavoro.

L’incontro previsto per il 4 giugno vuole trovare una soluzione al passaggio di appalto.

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Il sit-in di protesta

Intanto da questa mattina, di buon ora, i 32 dipendenti insieme a Giuliana Vespa, segretario provinciale Ugl, sono davanti gli uffici del Cup dell’ospedale San Salvatore per sensibilizzare l’opinione pubblica.

«C’è stata molta solidarietà da parte dei cittadini» – ci dicono – lo si evince anche dalla raccolta firme.

Intanto c’è il rischio che il servizio Cup da lunedì, visto che la Gpi non ha lavoratori con contratto, possa bloccarsi creando disagi immaginabili.

Al presidio sono intervenuti il sindaco Massimo Cialente, che già nei giorni scorsi, aveva espresso la sua vicinanza ai lavoratori, definendola una «battaglia di principio». E oggi un po’ meno diplomatico, non si è risparmiato nei confronti del manager Silveri, del presidente Luciano D’Alfonso e dell’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

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«Voglio fare chiarezza sul bando, poi individuare i responsabili e capire se c’è un interesse diverso: c’è qualcuno interessato a far entrare qualcun’altro?»

Il primo cittadino diventa duro nei confronti di Silveri, secondo varie indiscrezioni ci sarebbe una “lista della spesa” che prevede i posti di lavoro da tutelare e quelli da mandare a casa.

Al presidio anche la senatrice PD Stefania Pezzopane che annuncia «un’interrogazione parlamentare per far luce su questa assurda vicenda».

Intanto la Vespa sottolinea «la gravità legata all’assenza di esponenti politici di centro destra, pronti invece a ripresentarsi al momento delle elezioni in cerca di voti».